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Biosicurezza: i vettori lentivirali nella sperimentazione biotecnologica
Roma, 01 Ago – I vettori lentivirali (VL) derivano da virus appartenenti alla famiglia dei retrovirus (Retroviridae; genere lentivirus) e ad oggi sono considerati tra i più pratici vettori di trasferimento genico, sia per applicazioni di ricerca che di terapia genica. Alla biosicurezza (insieme delle misure, politiche e procedure per ridurre al minimo i rischi per l’ambiente e la salute derivanti dalle moderne biotecnologie) e alla valutazione dei rischi, in relazione alle operazioni con tali vettori, fa riferimento la pubblicazione Inail “La biosicurezza connessa all’utilizzo di vettori lentivirali nella sperimentazione biotecnologica”. Ne riprendiamo la presentazione sul sito dell’Inail.
I vettori lentivirali sono diventati, negli ultimi anni, di uso comune in numerosi laboratori italiani. Grazie alla capacità che essi presentano di garantire l’espressione a lungo termine del transgene, i vettori lentivirali sono attualmente molto impiegati come veicoli di trasferimento genico in applicazioni sia di ricerca che di terapia genica.
Essi trovano, infatti, applicazione sia in vitro per la trasduzione di cellule eucariotiche e la produzione di proteine ricombinanti, che in vivo in modelli animali, per lo sviluppo pre-clinico e clinico di vettori impiegati nella terapia genica, ma anche per lo sviluppo di nuovi delivery sistem per la produzione di vaccini di ultima generazione. Nel documento vengono analizzate le diverse tipologie di vettori lentivirali e vengono discussi gli aspetti da considerare nella valutazione dei rischi connessi alle operazioni con tali vettori, al fine di giungere alla corretta definizione delle misure di contenimento del rischio professionale, come richiesto dalle normative vigenti.
INAIL - La biosicurezza connessa all’utilizzo di vettori lentivirali nella sperimentazione biotecnologica (formato PDF, 2.56 MB).
Fonte: Inail
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