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Fumo passivo nei luoghi di lavoro: primo risarcimento

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Terziario e servizi

20/02/2003

Una dipendente di una azienda romana ottiene dal giudice un ufficio "sano" ed il risarcimento per i danni causati dal fumo passivo respirato sul luogo di lavoro.

Una dipendente di una azienda romana ottiene dal giudice un ufficio "sano" ed il risarcimento per i danni causati dal fumo passivo respirato sul luogo di lavoro.

Non si tratta di un risarcimento da capogiro (15mila euro) quello ottenuto dalla dipendente di un istituto di credito romano per i danni dovuti al fumo passivo respirato sul luogo di lavoro; tuttavia la sentenza emessa dal Tribunale del lavoro di Roma rappresenta un importante precedente.

Il caso ha inizio nel 1994; la donna lavorava all’epoca in un ufficio nel quale si respirava un’aria "pesante" (…non in senso metaforico) a causa del fumo delle sigarette dei colleghi.

L'impiegata dal 1994 al 1996 ha notato un ingrossamento dell’adenoma benigno del quale era affetta e dal 1996 al 1999 ha dovuto subire alcuni interventi per risolvere i suoi problemi respiratori .

Nel frattempo, richiedeva senza successo alla direzione della banca di poter lavorare in un ufficio nel quale non fosse costretta a respirare il fumo delle sigarette dei colleghi.

Non vedendo soddisfatte le sue richieste, la donna si è rivolta nell’agosto del 2000 al giudice del lavoro di Roma che, nel settembre dello stesso anno, ha emesso un’ordinanza che imponeva all’agenzia dell’istituto di credito di soddisfare la richiesta della dipendente.
La banca non solo ha fatto questo, ma ha imposto il divieto di fumo in tutte le agenzie sul territorio nazionale.

Successivamente la donna ha presentato la richiesta di risarcimento per i danni di salute subiti. Richiesta che ora è stata accolta e che, secondo quanto afferma l’avvocato dell'impiegata, sancisce il principio che in ogni luogo di lavoro, anche senza un divieto specifico, il datore di lavoro deve impedire di fumare qualora qualcuno ne possa essere danneggiato: "basta una semplice allergia per costringerlo a farlo".

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