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CSDDD: Corporate Sustainability Due Diligence

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un pilastro imprescindibile per il mondo aziendale, trasformando profondamente le modalità con cui le imprese operano e comunicano. La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) rappresenta uno degli strumenti più incisivi con cui l’Unione Europea intende promuovere un modello di business responsabile, in grado di prevenire e gestire gli impatti negativi delle attività aziendali su diritti umani e ambiente. Con l’introduzione della Direttiva (UE) 2025/794, le regole della CSDDD sono state ulteriormente rafforzate e calibrate per favorire un’applicazione più efficace e sostenibile nel tempo.
Cos’è la Corporate Sustainability Due Diligence Directive?
La CSDDD, adottata nel 2024, impone alle imprese obblighi chiari e stringenti di due diligence sui temi della sostenibilità, mirati a prevenire danni ambientali e violazioni dei diritti umani, anche lungo tutta la catena di fornitura. L’obiettivo è trasformare la responsabilità sociale d’impresa in un processo strutturato e integrato nelle strategie aziendali, capace di generare valore condiviso e mitigare i rischi reputazionali, legali e operativi.
Chi è interessato dalla direttiva?
La direttiva si applica a:
- Grandi imprese con sede nell’UE che superano soglie dimensionali di fatturato e dipendenti.
- Imprese non europee che operano nel mercato dell’Unione con un fatturato significativo nell’UE.
- Alcune PMI operanti in settori ad alto rischio di impatti negativi su ambiente e diritti umani.
Questa estensione del perimetro ha il duplice scopo di evitare distorsioni concorrenziali e assicurare che anche realtà di medie dimensioni possano contribuire attivamente alla sostenibilità globale.
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Quali sono gli obblighi previsti?
La direttiva obbliga le imprese a mettere in atto un processo continuo di due diligence, che include:
- Identificazione e valutazione dei rischi: analisi sistematica delle potenziali conseguenze negative delle attività aziendali e di quelle dei fornitori.
- Prevenzione e mitigazione: adozione di misure preventive e correttive per ridurre gli impatti identificati.
- Monitoraggio e controllo: sistemi di supervisione costante dell’efficacia delle azioni intraprese.
- Rendicontazione e trasparenza: comunicazione pubblica annuale riguardo alle politiche adottate e ai risultati ottenuti.
Sanzioni
Le sanzioni saranno applicate dalle autorità di vigilanza nazionali, che avranno il compito di monitorare la conformità delle imprese alle disposizioni della CSDDD. Le autorità dovranno collaborare a livello europeo per garantire un’applicazione uniforme e coordinata delle sanzioni, condividendo informazioni e best practice.
- Sanzioni Pecuniarie
Le imprese che non rispettano queste disposizioni possono essere multate con sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino al 5% del loro fatturato globale annuo. Questo rappresenta un deterrente significativo, poiché la multa è proporzionale alla dimensione economica dell’azienda, rendendola particolarmente onerosa per le grandi imprese.
- Strumenti di Denuncia Pubblica
Le autorità di vigilanza avranno il potere di rendere pubblici i nomi delle società inadempienti. Questa forma di sanzione, nota anche come “name and shame”, mira a danneggiare la reputazione delle aziende non conformi, esercitando una pressione sociale e commerciale affinché adottino comportamenti più responsabili.
- Responsabilità Civile
Le aziende inadempienti possono essere soggette a cause legali per danni causati dalla mancata adozione delle misure di due diligence previste dalla direttiva. Questo implica che le vittime di violazioni dei diritti umani o di danni ambientali possono intentare cause civili per ottenere risarcimenti, rendendo le imprese responsabili direttamente per i danni causati lungo la loro catena del valore.
- Interruzione delle Attività
Le autorità competenti possono ordinare l’interruzione di attività o comportamenti specifici che stanno causando danni sociali o ambientali. Questo potrebbe includere la sospensione temporanea o permanente di operazioni o la necessità di modificare pratiche aziendali per conformarsi alla normativa.
- Dazi e Proibizioni sui Prodotti
Le imprese che non rispettano la CSDDD possono affrontare dazi aggiuntivi sui loro prodotti o, in casi estremi, il divieto di esportare determinati prodotti nei paesi membri dell’Unione Europea. Questa misura mira a garantire che i prodotti che entrano nel mercato dell’UE rispettino standard elevati di sostenibilità e diritti umani.
- Sospensione della Possibilità di Esportazione
In aggiunta ai dazi, le aziende inadempienti possono vedersi sospesa la possibilità di esportare i loro prodotti negli stati membri dell’UE. Questo rappresenta una sanzione estremamente severa, in grado di compromettere significativamente le operazioni internazionali delle imprese.
Le novità della Direttiva (UE) 2025/794
La recente Direttiva (UE) 2025/794 ha introdotto significativi aggiornamenti volti a migliorare l’operatività e la sostenibilità dell’applicazione della CSDDD. Tra i principali cambiamenti si evidenziano:
- Proroga dei termini di applicazione: l’entrata in vigore degli obblighi è stata spostata al 26 luglio 2028 per le grandi imprese e al 26 luglio 2029 per le PMI, con la rendicontazione posticipata rispettivamente al 1° gennaio 2029 e al 1° gennaio 2030. Questo periodo aggiuntivo consente alle imprese di pianificare con maggiore efficacia l’adeguamento dei processi e delle strutture interne.
- Meccanismo “Stop the Clock”: viene introdotta la possibilità di sospendere temporaneamente l’applicazione degli obblighi in caso di emergenze o cambiamenti strutturali rilevanti nelle attività aziendali. Tale flessibilità è essenziale per gestire con pragmatismo situazioni impreviste senza compromettere la qualità della due diligence.
- Semplificazione della rendicontazione: sono state definite linee guida uniformi per la reportistica, volte a ridurre il carico amministrativo e favorire la comparabilità e la trasparenza delle informazioni fornite.
- Rafforzamento delle sanzioni: la Direttiva introduce sanzioni amministrative più severe e incentiva la possibilità per le vittime di impatti negativi di avviare azioni legali, aumentando così la responsabilità effettiva delle imprese.
Opportunità per le imprese
L’adeguamento agli obblighi della CSDDD, sebbene richieda investimenti e un impegno organizzativo, si configura come un’opportunità strategica di rilievo. Le imprese che anticipano e integrano efficacemente la due diligence possono:
- Migliorare la propria reputazione sul mercato.
- Accedere più facilmente a finanziamenti e investimenti sostenibili.
- Rafforzare la resilienza operativa e ridurre rischi legali e reputazionali.
- Innovare i processi e i prodotti in chiave sostenibile.
La Corporate Sustainability Due Diligence Directive, arricchita dalle novità della Direttiva (UE) 2025/794, segna un passaggio decisivo verso un modello economico europeo che mette al centro la sostenibilità e la responsabilità sociale. Le imprese devono affrontare con serietà e lungimiranza questi nuovi obblighi, riconoscendo che la tutela dell’ambiente e dei diritti umani non è solo un dovere etico, ma anche un elemento fondamentale per la competitività e la sostenibilità a lungo termine.
RFG

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