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Vecchi e nuovi obblighi del medico in tema di malattie professionali

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Mal di schiena e stress sono le malattie emergenti tra tutte quelle “correlate” al lavoro. Il problema di queste patologie è che risulta spesso difficile il loro accostamento al lavoro, perché possono anche avere origine da altri fattori.

Per acquisire informazioni circa le patologie professionali, l’INAIL ha attivato dal 1° gennaio 2006, come previsto dal dall’art.10 D.Lgs 38/2000, il Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro o ad esso correlate.

Si tratta, in particolare, di un Osservatorio nazionale e, in prospettiva regionale, nel quale confluiscono le informazioni sulle malattie la cui origine professionale non è certa, bensì soltanto probabile o possibile.
Per illustrare le finalità del registro (che è partito in via sperimentale a Monza, Verona e Roma), spiegare gli aspetti pratici legati alla “denuncia-segnalazione” delle malattie indicate dal decreto ministeriale del 27 aprile 2004 e che tutti i medici, da quelli di base agli specialisti agli ospedalieri, sono obbligati a fare quando si imbattono in una di esse e per indicare gli elementi utili a individuare non solo quelle storicamente consolidate ma soprattutto quelle “emergenti”, la Direzione regionale dell’INAIL dell’Emilia-Romagna ha organizzato a Bologna nei giorni scorsi un convegno dal titolo “Vecchi e nuovi obblighi del medico in tema di malattie professionali”.

“Dal momento che la tipologia delle malattie professionali che viene alla nostra attenzione è profondamente cambiata nel corso del tempo, soprattutto rispetto a quelle previste dalle tabelle ai fini di indennizzo, è necessario provvedere ad alcuni adeguamenti – spiega il dottor Verità, sovrintendente medico regionale dell’INAIL dell’Emilia-Romagna –. Il Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro o ad esso correlate, istituito presso la Banca dati dell’INAIL al servizio di tutti i soggetti pubblici che hanno compiti in materia di protezione della salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, costituisce un punto centrale di raccolta di informazioni sulle caratteristiche e sulle dimensioni del fenomeno tecnopatico nel suo complesso.
Comprendendo anche le malattie con limitata probabilità o solo possibile causa lavorativa – continua il dottor Verità –, rappresenta quindi un utilissimo strumento di analisi del fenomeno, a fini scientifico epidemiologici e di prevenzione, per eliminare le cosiddette malattie ‘perdute o sconosciute’ e per aggiornare tempestivamente le tabelle delle malattie professionali indennizzabili”.

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