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Coronavirus: linee guida per datori di lavoro, formatori e RSPP

Coronavirus: linee guida per datori di lavoro, formatori e RSPP
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Rischi da agenti biologici

27/02/2020

Indicazioni e linee guida per formatori, consulenti, RSPP e datori di lavoro in tema di gestione del rischio biologico da coronavirus. Come comportarsi con i corsi di formazione e i sopralluoghi nelle aziende? Cosa devono fare i datori di lavoro?

 

Brescia, 27 Feb – In attesa di documenti istituzionali, in attesa di buone prassi validate che possono guidare le aziende, gli operatori e i lavoratori stessi nell’affrontare meglio il rischio correlato al nuovo coronavirus (Sars-CoV-2) e alla malattia Covid-19, torniamo a pubblicare documenti di operatori, aziende e associazioni che stanno cercando di offrire utili spunti per migliorare la prevenzione.

 

Se ieri abbiamo pubblicato un primo modello di documento di valutazione dei rischi, specifico per il nuovo coronavirus, oggi ci soffermiamo su un documento prodotto dall’Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul Lavoro (AiFOS), dal titolo “Linea guida AiFOS per formatori, consulenti, RSPP e datori di lavoro in tema di gestione del rischio biologico da coronavirus”.

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:

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Il rischio biologico
Formazione sui rischi specifici dei lavoratori che operano con agenti biologici del Gruppo 3 (Art. 37 D.Lgs. 81/08)

 

Le informazioni sul nuovo coronavirus

Nella linea guida, curata da Matteo Fadenti, si riportano innanzitutto un po’ di informazioni sul virus tratte da vari documenti ufficiali.

 

Si ricorda, ad esempio, che il nuovo coronavirus è un virus respiratorio “che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite:

  • la saliva, tossendo e starnutendo;
  • contatti diretti personali;
  • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi”.

Inoltre in rari casi il contagio “può avvenire attraverso contaminazione fecale”. E “normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti”.

 

Dopo aver riportato la sintomatologia sono anche indicati alcuni dati.

A livello globale sono circa 80000 i casi confermati per il nuovo coronavirus (Covid-19) nel mondo dall'inizio dell'epidemia. Si indica che solo “dal 10 al 15% va in polmonite e solo il 4% hanno bisogno di essere ricoverati in terapia intensiva. Mortalità 2,5% (inferiore al 3%) considerando i casi riconosciuti. Secondo l’OMS si può comunque stimare che attualmente il tasso di letalità vari dallo 0,3 all'1 per cento, essendoci facilmente casi non riconosciuti in tutto il mondo”.

E il periodo di incubazione, che rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, “si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 15-16 giorni”.

 

 

Come comportarsi con i corsi di formazione e i sopralluoghi nelle aziende

Tuttavia al di là dei dati che chiaramente sono in continua evoluzione è interessante quanto si dice nella linea guida su come comportarsi riguardo ai corsi di formazione.

 

Innanzitutto è necessario “annullare i corsi nelle zone colpite ove ordinanze comunali hanno previsto lo stop di attività di formazione pubbliche e private”.

 

Queste, invece, le indicazioni per le “altre zone italiane nella quale non sono presenti particolari restrizioni:

  • “Cercare di organizzare corsi con pochi corsisti facendoli stare seduti il più possibile staccati l’uno dall’altro (se possibile almeno un metro l’uno dall’altro, meglio se due).
  • Cercare di tenere almeno due metri di distanza tra il formatore ed i corsisti.
  • Prima dell’inizio del corso presentare delle slide per informare i corsisti sul rischio e sulle misure da rispettare e sensibilizzare gli stessi sui corretti comportamenti (usare i riferimenti del Ministero della Salute ripresi anche di seguito).
  • Prima e dopo il corso sanificare piani di lavoro presenti nella sala ove avviene il corso, pulire e sanificare prima e dopo il corso le maniglie delle porte ed altre attrezzature utilizzate. L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).
  • Utilizzare sanificanti spray per termoconvettori all’inizio dei corsi e durante le pause
  • Prima, dopo e nelle pause del corso areare ampiamente la sala corsi aprendo le porte e le finestre. Si possono usare anche spray disinfettanti sulle sedie e le superfici.
  • Lavarsi spesso le mani, prima e subito dopo il corso con acqua e sapone con proprietà disinfettanti e durante il corso con soluzioni disinfettanti idroalcoliche.
  • Non toccare durante la formazione occhi, bocca e naso.
  • Evitare di stringere la mano alle persone.
  • Evitare di parlare a stretto contatto con i corsisti e sospendere i corsi BLSD e BLS.
  • Starnutire e tossire nell’incavo del braccio.
  • Ove possibile prevedere dei bidoni porta rifiuti chiusi dove buttare i fazzoletti di carta usa e getta”.

 

La linea guida fornisce poi indicazioni su come comportarsi in caso di sopralluogo e consulenze in aziende:

  • “Non effettuare sopralluoghi in aziende site nelle aree dove si sono creati focolai.
  • Cercare di non raggiungere o lasciare le aree di focolaio, rispettare le indicazioni delle autorità sulla quarantena.
  • Prima di recarsi in una azienda richiedere se nella stessa sono presenti lavoratori in quarantena o lavoratori che sono tornati negli ultimi 16 giorni dalla Cina o lavoratori residenti nelle aree ove si sono formati i focolai.
  • Nel sopralluogo non avere contatti ravvicinati con lavoratori e non soffermarsi in zone affollate
  • Lavarsi in modo profondo le mani prima, durante e dopo il sopralluogo
  • Evitare di toccare con le mani occhi, naso e bocca
  • Evitare di stringere la mano alle persone.
  • Sanificare le attrezzature utilizzate con appositi prodotti (pc, strumenti misura, ecc).
  • Preferire le scale all’ascensore (essendo luoghi chiusi ove può esserci il contatto ristretto con altre persone.
  • Evitare di mangiare in mense o ristoranti a stretto contatto con altre persone, se possibile mangiare all’aria aperta portandosi il cibo da casa”.

 

Le buone prassi per i datori di lavoro

La linea guida riporta anche le buone prassi per i datori di lavoro.

 

Si indica che “nelle aziende site nelle zone rosse le attività saranno sospese fino a nuove indicazioni deli enti preposti”.

 

Mentre nelle aziende site nelle regioni colpite (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino):

  • “Informare tutti i lavoratori attraverso poster informativi, e-mail informative ed istruzioni pratiche sul reale rischio, per placare allarmismi inutili e sui corretti comportamenti da tenere (utilizzando informative del ministero della salute) es lavaggio frequente di mani, starnutire e tossire nell’incavo del braccio.
  • Invitare tutti i lavoratori che presentano direttamente sintomi respiratori e/o febbre o che vivono a stretto contatto con persone che presentano gli stessi sintomi a rimanere a casa e a non presentarsi al lavoro. Invitare gli stessi a contattare i numeri di riferimento (1500) o il proprio medico di base per approfondire la propria condizione.
  • Evitare attività̀, incontri e riunioni aziendali che dovranno essere effettuate con strumenti informatici.
  • Quando possibile preferire smart working piuttosto che il lavoro in presenza.
  • Limitare il più possibile le trasferte dei lavoratori, per limitare utilizzo di mezzi e spostamenti delle persone.
  • Preferire comunicazioni via e-mail e telefono piuttosto che in presenza.
  • Se possibile evitare riunioni che possano prevedere stretto contatto tra persone e per i corsi attenersi alle istruzioni sopra riportate.
  • Organizzare le mense in modo tale che il numero di persone contemporaneamente presenti sia il più basso possibile, cercando di mantenere le distanze tra un lavoratore ed un altro di 1 o meglio 2 metri.
  • Invitare i dipendenti a spostarsi sui mezzi pubblici muniti di mascherine FFP2 o FFP3 e soluzione idroalcolica per mani da usare dopo ogni contatto con materiali e persone.
  • Installare nelle aziende e negli uffici dispenser di soluzione idroalcolica disinfettante.
  • Prevedere ove possibile una raccolta e smaltimento dei rifiuti sicuro in bidoni chiusi apribili con pedale e non manualmente.
  • Laddove possibile, le aziende possono mettere a disposizione detergenti aggiuntivi per lavarsi le mani e pulire le scrivanie, salviette e, in caso di richiesta, lasciare indossare le mascherine. Quest’ultima misura può essere adottata se non compromette l’attività lavorativa e in aggiunta all’eventuale equipaggiamento da indossare per la sicurezza sul lavoro.
  • Sanificare più volte al giorno le maniglie delle porte, i pulsanti, le cornette dei telefoni fissi, le tastiere ed i mouse. Una volta al giorno gli schermi dei pc.
  • Se possibile sanificare più volte al giorno con spray disinfettanti i filtri delle strutture di aerazione.
  • Effettuare più volte al giorno ricambi d’aria completi degli uffici e di tutte quelle zone ove sono presenti lavoratori, aprendo porte, finestre e ogni struttura per permettere un efficace ricambio d’aria.
  • Sanificare più volte al giorno i piani di lavoro, le scrivanie e tutte quelle zone che possono venire a contatto con aerosol dei lavoratori.
  • Le lavoratrici in gravidanza: in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, il datore valuterà i dipendenti con particolari condizioni di salute (come le lavoratrici in gravidanza) e potrebbe adottare misure specifiche lasciando che alcuni di loro lavorino da casa o in luoghi che li tengano separati dagli altri dipendenti”.

 

Nel caso poi che un dipendente sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus:

  • “Si dovrà isolare immediatamente il lavoratore in zone identificate e chiamare soccorsi esterni. Non far intervenire addetti primo soccorso aziendali.
  • Rivedere con l’RSPP e il Medico Competente la valutazione del rischio biologico, andando a prevedere eventuali ulteriori misure specifiche per la singola realtà aziendale”.

 

Rimandiamo, infine, alla lettura del documento che riporta anche alcune prassi generali e indicazione dei siti per eventuali approfondimenti. Segnaliamo che sul sito dell’Associazione AiFOS è stata creata una pagina web che riporta anche informazioni sulle indicazioni emanate dalle singole regioni e province autonome con particolare riferimento a quanto previsto per l’organizzazione di corsi di formazione, seminari e convegni.

 

Tiziano Menduto

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

Linea guida AiFOS per formatori, consulenti, RSPP e datori di lavoro in tema di gestione del rischio biologico da coronavirus”, documento a cura di Matteo Fadenti – Dottore in Prevenzione Ambiente e Luoghi di Lavoro e Master in scienza dell’alimentazione e dietetica applicata. Master in Health and Safety Compliance (formato PDF, 240 kB).

 

 

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Rispondi Autore: f. costadura - likes: 0
27/02/2020 (11:58:54)
Giusto per correttezza di informazione ... sarà solo questione di tempo (come per tutte le regioni d'Italia) ma ad oggi 27 febbraio non si riscontrano casi accertati in Friuli Venezia Giulia
Rispondi Autore: Giampaolo Meotti - likes: 0
29/02/2020 (12:13:04)
Ritengo incompleta la valutazione del rischio perché non considera il personale di volo. Tale lavoratore è fra i più esposti al COVID-19, in particolare nella circostanza della chiusura dei voli diretti con la Cina, essendo stato a contatto sul volo con passeggeri probabilmente infetti atterrati e ripartiti da scali europei provenienti dalla Cina.
Volete aprire le Vostre indagini e considerazioni anche su tale personale di volo? Sono disposto a darvi tutta la mia competenza in merito.

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