Troppe auto sulle strade italiane?
Italiani costretti a privilegiare–in assenza di valide alternative–l’uso indiscriminato dell’auto.
Trasporto pubblico inadeguato, così come le infrastrutture che non riescono a far fronte all’inevitabile costante aumento del traffico veicolare.
E’ quanto emerge dal 1° Rapporto ACI-Eurispessulla Qualità della Mobilità nelle province italiane, presentato nei giorni scorsi.
Il Rapporto classifica 103 province italiane sulla base dell’IQM (Indice di Qualità della Mobilità),calcolato per ogni città attraverso un insieme di indicatori statistici.
Aosta si colloca al primo posto della classifica seguita da Siena, Parma, Pisa e Terni.
Fanalini di coda sono invece Bari (100° posizione), Agrigento (101°), Caltanissetta (102°), e all’ultimo posto Foggia.
L’esame della graduatoria riporta tra i primi venti posti ben dieci province dell’Italia centrale (nell’ordine, Siena, Pisa, Terni, Lucca, Arezzo, Perugia, Massa, Firenze, Pesaro ed Ascoli Piceno), sei del Nord-Ovest (Aosta, Mantova, Trento, Biella, Cuneo, Brescia) e quattro del Nord-Est (Parma, Ravenna, Udine e Bologna).
Per quanto riguarda le province meridionali, negli ultimi posti si posizionano tutte città del Sud (a partire dalla 82esima posizione).
“Il Rapporto mette in luce tre punti nevralgici per il sistema italiano della mobilità – dichiara il Presidente dell’ACI, Franco Lucchesi– che sono l’incidentalità stradale, l’inadeguatezza del trasporto pubblico locale e la scarsa pianificazione territoriale.
La sicurezza stradaleè un fattore predominante e il suo peso nel calcolo dell’indice di qualità della mobilità è elevato. “I dati - si legge nella presentazione del rapporto - dimostrano come gli incidenti rappresentino una vera emergenza soprattutto per le grandi città, dove addirittura un cittadino su quattro è incorso almeno una volta in un incidente stradale.”
Nessuna tra le 103 province italiane si distingue per un elevato livello di qualità ambientale e di sicurezza dei cittadini. Le province toscane e lombarde si distinguono tuttavia per una maggiore qualità dell’ambiente e un più elevato livello di sicurezza stradale dei cittadini.
Mantova ottiene il primo posto in questo settore grazie a numerosi elementi, come una più elevata attenzione alla qualità dell’aria, al rispetto per l’ambiente, una maggiore presenza di aree verdi ed isole pedonali, un più elevato ricorso alla raccolta differenziata. Inoltre si evidenzia una ottima performance della città lombarda registrata rispetto alla presenza di zone a traffico limitato: 17,45 mq per abitante, valore inferiore solo a quelli di Ascoli Piceno e Siena.
Per la netta maggioranza degli italiani, il 58,3%, la mobilità è legata soprattutto al lavoro,che rappresenta quindi la ragione principale degli spostamenti dei cittadini. L’auto privata è senza dubbio il mezzo di trasporto privilegiato.
L’insufficienza del servizio pubblicorappresenta invece il problema più sentito (30%) dal campione e sono proprio i cittadini residenti nelle città metropolitane (40%) e delle Isole (43%) a considerare prioritario affrontare questo tipo di problema in materia di mobilità. Il 23% degli intervistati considera invece più grave la mancanza di percorsi alternativi e/o servizi di informazionea contrasto del traffico.
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