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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Gomme danneggiate: rischi 4 volte di piu’!
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Assogomma, Federpneus e ACI Milano lanciano un nuovo preoccupato allarme sullo stato dei pneumatici degli automobilisti italiani.
Le Forze di Polizia di regioni, province e comuni di tutta la penisola hanno realizzato oltre 10.000 controlli che vanno dal Trentino a Puglia passando per Milano e la Lombardia, la Toscana, l’Emilia Romagna e le Marche. Ovunque il risultato è sempre lo stesso: gli italiani dal nord al sud sono poco attenti alle scarpe della loro auto: non vengono adeguatamente né controllate né manutenute e questo con grave pregiudizio per la sicurezza stradale.
Il dato più eclatante di questa nuova indagine (formato PDF, 1.09 MB) è proprio la correlazione tra il pneumatico danneggiato e l’incidentalità. Infatti, se sui 10.000 controlli svolti normalmente sulle strade, la percentuale di auto fermate che presentavano danni visibili era del 2,7 %, tale percentuale aumentava quasi di quattro volte per i rilevamenti in caso di incidente fino ad arrivare al 9,3%.
Questi dati traguardati al parco circolante in Italia (circa 35 milioni di veicoli nel 2006 - fonte Aci), significano che quasi un milione di veicoli circolano abitualmente sulle strade del Bel Paese con pneumatici danneggiati. Un pericolo per tutti!
In caso di incidente l’automobilista è normalmente portato a verificare e ripristinare in caso di urto, carrozzeria e illuminazione ma non verifica né pensa di rivolgersi ad un gommista specialista per assicurarsi che i pneumatici della vettura lievemente incidentata non abbiano subito danneggiamenti.
Ebbene questa situazione spesso può essere l’anticamera di futuri nuovi incidenti … Un altro dato interessante riguarda l’omologazione dei pneumatici auto che risultano non omologati nell’1,7% dei casi, mentre in caso di incidente questa percentuale sale al 2,3%.
La differenza percentuale, se rapportata sul parco circolante italiano stimato in 35 milioni di veicoli, aumenta grandemente la rilevanza di questo dato sulla sicurezza stradale perché significa che sono tra le 600 e le 800 mila le auto che circolano senza pneumatici omologati, cioè fuorilegge in Italia.
Ad un anno dall’indagine svolta dalla Polizia locale di Milano che riscontrò il 20% di pneumatici moto circolanti in città, non omologati, la situazione è migliorata sia sul mercato.
Sicuramente l’ambito nazionale di questa seconda indagine, i controlli svolti soprattutto su strade extra urbane, con focus sulle auto anziché sulle moto, non permettono di paragonare le due indagini, ma la speranza di chi controlla e di chi promuove queste iniziative è quella di aver contribuito a migliorare la sicurezza della circolazione sulle nostre strade.
Per quanto riguarda le usure, sono molte le sorprese che ci riservano i controlli, con Bologna e le Marche che si aggiudicano a pari merito la palma delle più virtuose con solo l’1% di pneumatici rilevati sotto il limite di legge di 1,6 mm, seguite a ruota dal trentino con un 2% di pneumatici lisci. Lombardia e Bari al 4% mentre in Toscana si riscontra ben un 5% di pneumatici fuorilegge.
Altro dato che lascia stupiti è l’1% dei pneumatici 4x4 con battistrada di spessore inferiore ad 1,6 mm… solitamente i pneumatici per fuoristrada hanno profondità di scolpitura del battistrada sino a 15 mm (1,5 cm!): un pneumatico off road liscio è davvero un paradosso!
Quest’anno l’analisi sullo stato dei pneumatici ha voluto sondare anche il mondo dei centri di revisione. A campione, è stata scelta la città di Caltanisetta. Il dato che emerge sembra a prima vista confortante: non vi sono state auto che si sono presentate con pneumatici al di sotto dei limiti di legge e la percentuale di quelle con pneumatici con battistrada superiore a 3 mm è pari al 90% del campione.
Non sono stati verificati casi di danneggiamenti visibili né di non omologazione e persino la non conformità alla carta di circolazione dei veicoli 4x4, che su base nazionale in strada è di circa l’1%, in revisione è pari a zero.
Questo quadro virtuoso però mal si concilia con la periodicità delle revisioni (la prima avviene dopo quattro anni) la percorrenza media annua delle vetture (circa 10.000 km) ed il consumo di pneumatici.
I dati riletti alla luce delle precedenti considerazioni appaiono poco attendibili a meno che non si pensi ad un malcostume diffuso: come si indossa il vestito della festa la domenica, così per la “cerimonia” della revisione si calzano le “scarpe buone” dell’auto, prestate per l’occasione da soggetti compiacenti.
Il problema è che poi su strada circolano mezzi pericolosi per la salute propria e altrui: in caso di frenata su bagnato ad esempio, la frenata si allunga con pneumatici lisci quasi del 100% e questo fa la differenza tra un tamponamento o meno, o peggio tra l’investimento di un pedone o meno.
Alla vigilia di settimane di traffico pesante come quello degli esodi estivi, la raccomandazione è sempre quella di verificare lo stato dei pneumatici prima di partire: pressione, usura ed i possibili danneggiamenti. Generalmente un gommista professionista svolge queste operazioni gratuitamente.
Sarà l’occasione anche per verificare che non siano stati montati pneumatici non omologati. In caso di necessaria sostituzione delle gomme ricordarsi sempre di farsi rilasciare lo scontrino fiscale e la “Carta d’identità del pneumatico”.
Infine con il caro carburante che in pochi mesi è aumentato di oltre il 30%, avere pneumatici gonfiati correttamente, consente di risparmiare anche più del 10% di carburante evitando, tra l’altro, costosi ed improduttivi quantitativi aggiuntivi di gas inquinanti, CO2 in primis.
Per ulteriori informazioni di sicurezza stradale e consumi legate ai pneumatici: www.pneumaticisottocontrollo.it.
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