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La sicurezza industriale è anche "e-security", questi due aspetti non possono viaggiare separati.
Il mondo delle reti industriali in passato è stato percepito come separato, con proprie regole e discipline, rispetto al resto delle reti telematiche e di Internet in particolare. Una distinzione che oggi non è più possibile, perché l'interazione e la permeabilità tra reti è un fatto assodato e ciascuna di esse diviene elemento chiave per la sicurezza complessiva dell'impresa.
Questa considerazione è emersa nel corso dell’ntervento del CLUSIT in occasione della giornata dedicata da ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per l'Automazione) alla "Security nei sistemi di controllo ed automazione, nelle reti e infrastrutture".
Il presidente del CLUSIT, Gigi Tagliapietra, ha sottolineato l'importanza di un sistema di sicurezza industriale che deve essere pronto a reggere le sorti delle aziende.
”E’ fondamentale comprendere come non si tratti più soltanto di garantire la continuità della produzione, ma l'esistenza stessa dell'impresa.”
Le indagini di mercato più recenti dimostrano che anche in Italia crescono le connessioni di rete a tassi molto elevati, cresce la percezione della sicurezza come tema centrale, sia per le grandi che per le piccole aziende, ma non si ha ancora la percezione di una reale minaccia per le reti industriali. "Eppure questa minaccia esiste - sostiene Tagliapietra - perché un denial of service [ndr. Attacco informatico del tipo “negazione di servizio”] non è meno grave di una calamità naturale e le reti di fabbrica sono parte di un sistema complesso, anche se non sono percepite come rischio di tipo sistemico".
La questione - secondo il Clusit - non va però affrontata solamente in termini tecnologici, perché gli aspetti logistici e organizzativi legati alla continuità operativa di una rete di fabbrica non sono meno importanti dei temi tipici della sicurezza informatica.
Secondo Tagliapietra: "Ciò che conta è la necessità di un'azione che si faccia promotrice attiva di iniziative di protezione, sapendo che l'intervento umano è ancora grande parte della soluzione e del ripristino in caso di incidente".
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Sicurezza industriale ed e-security
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La sicurezza industriale è anche "e-security", questi due aspetti non possono viaggiare separati.
Il mondo delle reti industriali in passato è stato percepito come separato, con proprie regole e discipline, rispetto al resto delle reti telematiche e di Internet in particolare. Una distinzione che oggi non è più possibile, perché l'interazione e la permeabilità tra reti è un fatto assodato e ciascuna di esse diviene elemento chiave per la sicurezza complessiva dell'impresa.
Questa considerazione è emersa nel corso dell’ntervento del CLUSIT in occasione della giornata dedicata da ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per l'Automazione) alla "Security nei sistemi di controllo ed automazione, nelle reti e infrastrutture".
Il presidente del CLUSIT, Gigi Tagliapietra, ha sottolineato l'importanza di un sistema di sicurezza industriale che deve essere pronto a reggere le sorti delle aziende.
”E’ fondamentale comprendere come non si tratti più soltanto di garantire la continuità della produzione, ma l'esistenza stessa dell'impresa.”
Le indagini di mercato più recenti dimostrano che anche in Italia crescono le connessioni di rete a tassi molto elevati, cresce la percezione della sicurezza come tema centrale, sia per le grandi che per le piccole aziende, ma non si ha ancora la percezione di una reale minaccia per le reti industriali. "Eppure questa minaccia esiste - sostiene Tagliapietra - perché un denial of service [ndr. Attacco informatico del tipo “negazione di servizio”] non è meno grave di una calamità naturale e le reti di fabbrica sono parte di un sistema complesso, anche se non sono percepite come rischio di tipo sistemico".
La questione - secondo il Clusit - non va però affrontata solamente in termini tecnologici, perché gli aspetti logistici e organizzativi legati alla continuità operativa di una rete di fabbrica non sono meno importanti dei temi tipici della sicurezza informatica.
Secondo Tagliapietra: "Ciò che conta è la necessità di un'azione che si faccia promotrice attiva di iniziative di protezione, sapendo che l'intervento umano è ancora grande parte della soluzione e del ripristino in caso di incidente".
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