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Pirati informatici in azione
Hacker italiani alla volta…dell’America.
Si erano introdotti in un server situato negli USA e gestito da remoto da una società ferrarese, i due giovani romani ai quali la Procura della Repubblica di Ferrara ha contestato i reati di accesso abusivo a sistemi informatici e detenzione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici.
Secondo quanto reso noto dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Bologna, l'intrusione illecita nel server statunitense era avvenuta tramite un server del colosso americano delle telecomunicazioni "AT&T", in precedenza a sua volta anch'esso violato.
I due giovani hacher si erano di fatto impadroniti del server americano della società ferrarese per sfruttare le possibilità di connessione, attraverso sistemi a larga banda, e per muovere ulteriori attacchi ad altri sistemi informatici.
Gli hacker erano riusciti ad ottenere illecitamente i privilegi dell’amministratore di sistema del server violato; inoltre, per celare la loro identità, di erano connessi ad Internet utilizzando indebitamente account carpiti ai legittimi proprietari ignari di tutto.
Si erano introdotti in un server situato negli USA e gestito da remoto da una società ferrarese, i due giovani romani ai quali la Procura della Repubblica di Ferrara ha contestato i reati di accesso abusivo a sistemi informatici e detenzione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici.
Secondo quanto reso noto dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Bologna, l'intrusione illecita nel server statunitense era avvenuta tramite un server del colosso americano delle telecomunicazioni "AT&T", in precedenza a sua volta anch'esso violato.
I due giovani hacher si erano di fatto impadroniti del server americano della società ferrarese per sfruttare le possibilità di connessione, attraverso sistemi a larga banda, e per muovere ulteriori attacchi ad altri sistemi informatici.
Gli hacker erano riusciti ad ottenere illecitamente i privilegi dell’amministratore di sistema del server violato; inoltre, per celare la loro identità, di erano connessi ad Internet utilizzando indebitamente account carpiti ai legittimi proprietari ignari di tutto.
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