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Juice jacking: i rischi delle porte USB negli aeroporti
In molte sale di attesa aeroportuali sono presenti delle stazioni di ricarica per telefoni cellulari, con numerose prese USB, a disposizione dei viaggiatori. Mettere in ricarica un apparecchio in queste stazioni può consentire a criminali informatici di sottrarre informazioni presenti sull’apparato.
Il cavo USB, grazie al quale molti apparecchi portatili possono essere ricaricati, è un cavo dotato di molti connettori interni, di cui due dedicati al trasporto dell’energia, e gli altri dedicati alla movimentazione dei dati.
È questo un aspetto di cui non molti utenti sono al corrente e viene sfruttato dai malviventi informatici, che possono inserire un applicativo fraudolento all’interno delle stazioni di ricarica, in modo che, quando il passeggero collega il proprio apparato cellulare con il cavo USB, non solo esso viene ricaricato, ma da esso possono essere sottratti dei dati. L’applicativo specifico che può realizzare questa attività criminosa viene chiamato “juice jacking”.
![]() | Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
Ecco il motivo per cui tempo addietro venivano messi in commercio dei cavi USB particolari, in cui erano collegati solamente i due conduttori interni, che provvedono al trasferimento di energia. Tutti gli altri conduttori non erano cablati. Poiché oggi il reperimento di questi cavi non è così agevole, la Transport Security Adminstration si è attivata, raccomandando a tutti i passeggeri di non ricaricare direttamente il proprio apparato cellulare, ma di ricaricare invece una power bank, che oggi praticamente tutti i passeggeri hanno, sulla quale evidentemente non è presente alcun dato personale del passeggero e quindi nessun dato può essere sottratto.
Chi scrive ricorda come, alcuni anni fa, in un convegno internazionale sulla sicurezza dei dati, a tutti i partecipanti veniva consegnato, in omaggio, un cavetto USB proprio con le caratteristiche sopra indicate, vale a dire con solo due cavi interni collegati e tutti gli altri inattivi.
È evidente che questa raccomandazione, avanzata dalla TSA, vale per qualunque stazione multipla di ricarica, accessibile al pubblico, ed ecco il motivo per cui raccomandiamo a tutti i nostri lettori di prestare molta attenzione, quando ricaricano il proprio apparato cellulare presso una stazione, sulla cui affidabilità non hanno idonee garanzie.
Adalberto Biasiotti
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Pubblica un commento
| Rispondi Autore: SANDRI | 08/09/2025 (10:21:10) |
| COME E' POSSIBILE TALE MANIPOLAZIONE? TALI PRESE NON SONO COLLEGATE SOLO ALLA RETE ELETTRICA? GLI HACKER POSSONO TRASFERIRE DATI DALLA RETE ELETTRICA? | |
