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Italiani…spammatori

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L’Italia, a pari merito con la Gran Bretagna, entra nella top ten dei Paesi maggiori produttori di spam, la posta elettronica indesiderata.

Secondo una classifica relativa al secondo trimestre del 2007stilata da Sophos, società nel settore della sicurezza informatica, il nostro Paese si colloca al decimo posto, seguita dall’India.

Analizzando tutti i messaggi ricevuti dalla rete globale Sophos di trappole per lo spam, gli esperti hanno riscontrato che dagli USA proviene tuttora quasi un quinto, ossia il 19,6% dello spam in circolazione nel mondo.

Di rilievo tuttavia anche le attività che minacciano la sicurezza informatica provenienti dall’Europa. Il Vecchio continente infatti è attualmente presente in classifica con sei Paesi che, complessivamente, hanno inviato una quantità di e-mail spazzatura superiore a quella statunitense.
Considerando la classifica per continenti, il titolo di continente più prolifico di spam del secondo trimestre 2007 spetta invece all’Asia, che complessivamente produce il 35,2% dello spamming totale.

Gli esperti di Sophos, inoltre, hanno constatato che il numero dei PC europei controllati dagli hacker è in costante aumento.

Secondo Sophos, il numero crescente di PC negli USA e in Europa, unito all’aumento dei provider di servizi Internet che offrono l’accesso web senza adottare misure adeguate per impedire lo spamming, sono le cause principali della forte presenza in classifica del Nuovo e del Vecchio Continente.

Ogni utente può e deve contribuire alla sicurezza informatica proteggendo il suo computer.
"In ogni campagna di spam, gli spammer, i computer utilizzati illecitamente e gli utenti bombardati dalle mail non richieste - ha dichiarato Walter Narisoni, di Sophos Italia - sono spesso dislocati nelle regioni più disparate del globo. Occorre l’impegno comune di tutti gli Stati non solo per perseguire e condannare gli spammer, ma anche per sensibilizzare gli utenti, ovunque si trovino, sull’importanza non tanto di ignorare quanto di bloccare i messaggi di spam. Ognuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo se vogliamo vincere la battaglia contro lo spam".

"Dopo averne assunto il controllo, gli hacker spesso sfruttano lo stesso computer per inviare spam nell’ambito di più campagne. In pochi secondi i sistemi manomessi inviano messaggi di ogni genere: dalle e-mail fraudolente di tipo azionario o che offrono mutui agevolati, ai messaggi a luci rosse o che pubblicizzano pillole per dimagrire. I provider devono valutare seriamente l’efficacia del proprio impegno nel controllare se i propri utenti inviano inconsapevolmente messaggi di spam, e nel sensibilizzarli sulla protezione dei loro PC di casa", ha aggiunto Walter Narisoni.

Di seguito la classifica dei dodici Paesi che hanno prodotto la maggior quantità di spam da aprile a giugno 2007:
1. Stati Uniti  19,6%
2. Cina (inclusa Hong Kong)  8,4%
3. Corea del Sud  6,5%
4. Polonia  4,8%
5. Germania  4,2%
6. Brasile  4,1%
7. Francia  3,3%
8. Russia  3,1%
9. Turchia  2,9%
10. Gran Bretagna 2,8%
=10. Italia  2,8%
12. India  2,5%
Altri  35,0%



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Ultimo aggiornamento in Banca dati normativa (riservato agli abbonati):
Cassazione Sezione Lavoro n. 5112 del 6 marzo 2007, Pres. Mattone, Rel. Monaci - Il lavoratore divenuto fisicamente non idoneo puo’ essere assegnato a mansioni inferiori solo con il suo consenso – Per evitare il licenziamento

 



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