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Dirottatori di...domini
Non solo alcuni domini di siti di aziende famose, ma anche quelli di siti personali sono stati colpiti nei giorni scorsi da ''web hijacking'', un vero e proprio furto di domini.
Quando un utente si connette ad un dominio colpito da ''web hijacking'', digitando l'URL corretto, visualizza invece un altro sito.
Tra i siti che hanno subito il ''dirottamento'' vi sono Nike.com, Violence Policy Center e United4Cash, che e' stato bloccato per piu' di tre giorni, con pesanti conseguenze economiche e d'immagine.
Nella giornata di mercoledì, chiunque si connetteva con il sito della Nike veniva reindirizzato alle pagine Web dedicate al World Economic Forum che si terra' a Melbourne, in Australia, il prossimo 11 settembre.
Il fenomeno, secondo InternetNews, e' ancor piu' grave se si pensa che in alcuni casi e' imputabile alla negligenza di Network Solutions, principale registro dei domini ''.com''.
Network Solutions, secondo quanto emerso dall'inchiesta di InternetNews, avrebbe modificato la configurazione di alcuni domini, solo sulla base di documenti falsificati inviati via fax o via email, non effettuando cioe' tutti i controlli necessari ad appurare che il richiedente la modifica fosse il proprietario del dominio.
Rispondendo alle accuse, Network Solutions ha sminuito la gravita' degli episodi, e si e' giustificata affermando che ogni giorno viene modificato lo status di oltre 30mila domini.
E' un'argomentazione esaustiva per chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza dei database centrali dei domini Internet?
Quando un utente si connette ad un dominio colpito da ''web hijacking'', digitando l'URL corretto, visualizza invece un altro sito.
Tra i siti che hanno subito il ''dirottamento'' vi sono Nike.com, Violence Policy Center e United4Cash, che e' stato bloccato per piu' di tre giorni, con pesanti conseguenze economiche e d'immagine.
Nella giornata di mercoledì, chiunque si connetteva con il sito della Nike veniva reindirizzato alle pagine Web dedicate al World Economic Forum che si terra' a Melbourne, in Australia, il prossimo 11 settembre.
Il fenomeno, secondo InternetNews, e' ancor piu' grave se si pensa che in alcuni casi e' imputabile alla negligenza di Network Solutions, principale registro dei domini ''.com''.
Network Solutions, secondo quanto emerso dall'inchiesta di InternetNews, avrebbe modificato la configurazione di alcuni domini, solo sulla base di documenti falsificati inviati via fax o via email, non effettuando cioe' tutti i controlli necessari ad appurare che il richiedente la modifica fosse il proprietario del dominio.
Rispondendo alle accuse, Network Solutions ha sminuito la gravita' degli episodi, e si e' giustificata affermando che ogni giorno viene modificato lo status di oltre 30mila domini.
E' un'argomentazione esaustiva per chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza dei database centrali dei domini Internet?
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