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Come i Chief information officers possono fronteggiare i problemi di pandemia

Come i Chief information officers possono fronteggiare i problemi di pandemia
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Sicurezza informatica

07/10/2020

Le modalità operative di molte aziende, in regime di pandemia, hanno subito significative modifiche e i responsabili devono adattarsi a nuovi schemi operativi. Ecco alcuni consigli che giungono da esperti di livello mondiale.

Abbiamo già offerto ai lettori le linee guida di ENISA – European network information security agency, afferenti alle modalità sicure di svolgimento del telelavoro. Ma il problema che le aziende oggi devono affrontare ha dimensioni maggiori e supera certamente l’ambito del telelavoro, anche se certamente lo abbraccia.

 

Ad esempio, il fatto che la pandemia stia colpendo l’intera catena dei rifornimenti, fa sì che molte aziende si trovino in difficoltà nel rispettare i piani produttivi, per mancanza di subforniture. Un collegamento informatico più stretto tra fornitori e committenti permette ad entrambi di ottimizzare le attività produttive, evitando possibili colli di bottiglia. Per questa ragione i responsabili informatici dei committenti devono prendere contatto con i loro corrispondenti, dal lato dei fornitori, e studiare architetture informatiche che migliorino lo scambio di dati, senza tuttavia consentire anomali trasferimenti di dati stessi. La disponibilità di informazioni aggiornate permette quindi di sincronizzare al meglio le possibilità produttive di committenti e fornitori.

 

La disponibilità di dati aggiornati ed una analisi dei dati stessi rappresentano due risposte, che possono certamente contribuire a mettere sotto controllo le conseguenze negative dell’attuale scenario della produzione e della distribuzione di beni.

 

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Ad esempio, recentemente un grande produttore di componenti informatici ha informato tutti i propri clienti del fatto che egli avrebbe iniziato ad attivare una pianificazione delle consegne, attribuendo priorità a clienti, che dimostravano di avere esigenze urgenti. Purtroppo, questo scenario è alterato dal fatto che può risultare difficile, per il fornitore, stabilire una scala di urgenze, che possono essere motivate da ragioni assai diverse, da cliente a cliente. In un caso, tuttavia, il produttore non ha avuto dubbi, perché il cliente ha dichiarato che questi componenti erano essenziali per la produzione di apparati medicali di supporto ai malati di COVID-19. L’adozione di strumenti di analisi intelligente delle richieste può ottimizzare la distribuzione dei prodotti, in situazioni di insufficiente produzione.

 

Nell’ambito del telelavoro, non v’è dubbio che i responsabili informatici debbono mettere a punto delle nuove procedure, in grado di supportare l’opera dei dipendenti sia da personal computer, da smartphone, tablet e da altri dispositivi informatici, in possesso del dipendente o del collaboratore, che lavora a distanza. Spesso non è facile trovare in breve tempo applicativi che consentano una sufficiente flessibilità di uso ed ecco perché molti responsabili informatici ritengono che una alternativa valida sia quella di ricorrere al software-as-a-service (SaaS). Anche l’organizzazione di incontri in teleconferenza, sia tra dipendenti, sia tra dipendenti e clienti, richiede la messa a disposizione di specifici applicativi e la disponibilità di una banda sufficientemente allargata, per consentire lo sviluppo di queste attività, anche in contemporanea e con numerosi soggetti collegati. Ecco perché responsabili informatici devono prendere urgenti accordi con gli internet service providers, perché questi ultimi possano mettere a disposizione, con tariffe ragionevoli, larghezze di banda soddisfacenti. Se tale larghezza di banda non è disponibile, occorre stabilire delle priorità e, ad esempio, distribuire nell’arco della giornata le fasce orarie di teleconferenza, per evitare sovraccarichi.

 

Anche la cultura dei dipendenti rappresenta un aspetto importante. Chi scrive, negli ultimi tempi, ha partecipato a numerosissimi incontri in teleconferenza e ha potuto rilevare come alcuni dei partecipanti non avessero una preparazione sufficiente per partecipare a questi incontri. Ad esempio, la regola è tenere sempre spento il microfono, quando non si deve parlare, o perfino di bloccare l’immagine video, quando vi sono limitazioni o disturbi la banda trasmessa; questo tipo di cultura che deve essere trasmesso a tutti i soggetti coinvolti.

 

Insomma, in un periodo di pandemia vi sono certamente molti operatori, il cui carico di lavoro è diminuito, ma certamente tra questi non rientrano i responsabili informatici aziendali!

 

 

Adalberto Biasiotti




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