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Accordo per la sicurezza nell’home-banking

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza informatica

01/08/2007

Una Task Force per prevenire le minacce informatiche e rendere più sicuro il dialogo via internet tra banche e clienti, tra cittadini e pubblica amministrazione.

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Cooperazione e scambio di dati tra banche ed istituzioni per migliorare la sicurezza degli sportelli bancari virtuali e della pubblica amministrazione e fare fronte alle sempre nuove minacce informatiche.
 
E’ questo uno degli obiettivi del “Protocollo di Intesa per una cooperazione nell’area della sicurezza informatica per la pubblica amministrazione e le banche”, siglato nei giorni scorsi tra CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione), ABI Lab (Consorzio per la Ricerca e lo Sviluppo delle Tecnologie per la Banca promosso dall’ABI) e CIPA (la Convenzione Interbancaria per i Problemi dell’Automazione).
 
L’accordo prevede la creazione di una Task Force tecnologica per prevenire le minacce informatiche e rendere più sicuro il dialogo via internet tra banche e clienti.
In base all’accordo, CNIPA, ABI Lab e CIPA promuoveranno attività congiunte in materia di sicurezza informatica, scambieranno tempestivamente informazioni su possibili minacce informatiche rilevate nei rispettivi ambiti di operatività e condivideranno esperienze e soluzioni sul fronte della prevenzione e della protezione.
 
E’ prevista inoltre la realizzazione di iniziative congiunte di sensibilizzazione sui temi della protezione informatica, rivolte sia al sistema bancario sia alla pubblica amministrazione.
Incontri periodici faranno il punto sulle strategie comuni per garantire la massima sicurezza a clienti e cittadini che utilizzano internet.
 
“Negli ultimi anni – ha affermato il Presidente del CNIPA, Livio Zoffoli - minacce ed attacchi informatici hanno fatto registrare un notevole aumento, non solo quantitativo, ma anche in termini di capacità di arrecare danni. La sicurezza informatica è, quindi, un’area critica per il Sistema Paese, dato che gli erogatori di servizi, pubblici e privati, fanno ampio uso di tecnologie informatiche e telematiche incentrando sulle stesse l’offerta e il funzionamento dei propri servizi. La scoperta di nuove vulnerabilità nell’ICT richiede pertanto un costante presidio delle risorse e delle infrastrutture da parte di tutti i principali operatori del settore”.
 
 
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