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UN BRACCIALETTO ELETTRONICO AL POSTO DELLA CARTELLA CLINICA

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

31/03/2006

Partita in un ospedale milanese la sperimentazione dell’innovativo metodo per tenere traccia (ed evitare scambi ed errori) della storia clinica dei pazienti.

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All’ospedale Niguarda Ca‘ Granda di Milano, un braccialetto dotato di microchip è in grado di riconoscere i dati clinici del paziente prima dell’intervento, aiutando il personale medico e infermieristico a ridurre la possibilità di errori chirurgici o clinici.

La sperimentazione prevede che i dati di ogni paziente (anagrafica, cartella clinica, percorsi di cura e eventuali variazioni, ecc...) vengano registrati nell'archivio centrale.

Il giorno prima dell'intervento, il chirurgo o l'anestesista riportano dalla documentazione sanitaria i dati clinici individuati e condivisi, il tipo di intervento chirurgico e il lato su cui intervenire, su specifiche etichette identificative (“tag“) applicate poi alla cartella clinica e a un bracciale al polso del paziente. Semplicemente avvicinando il proprio palmare alle etichette, il personale medico e infermieristico è in grado di verificare tutte le informazioni e integrarle con eventuali modifiche e osservazioni, e garantire così maggiore tutela del paziente.

Il progetto è partito sotto forma di sperimentazione nel reparto di oculistica di Niguarda con oltre 50 pazienti volontari, e si basa sull'utilizzo di tecnologie RFID (Radio Frequency Identification). La necessaria mobilità del personale medico e infermieristico è assicurata da un sistema wireless avanzato, specificamente progettato per la sanità. Gli operatori potranno accedere alla rete aziendale anche dal letto del paziente mediante specifici palmari.

L'obiettivo del progetto è ridurre quei fattori istituzionali, organizzativi, gestionali e di lavoro individuale che possono influenzare l'incidenza di errori in medicina. Dall’‘analisi del rischio si è rilevato che il percorso assistenziale in chirurgia contiene delle insufficienze latenti, e in particolare la possibilità di identificare il paziente e sottoporlo al giusto intervento programmato.

“Tutti i pazienti coinvolti nella sperimentazione - afferma la dr.ssa Luciana Bevilacqua (Direttore del Servizio Qualità dell’ospedale milanese) - hanno dimostrato di apprezzare l‘utilizzo di queste nuove tecnologie e hanno confermato di sentirsi più sicuri, grazie a questi procedimenti. Anche medici e infermieri hanno accettato con entusiasmo l‘utilizzo del palmari e dei tablet-Pc in corsia e hanno confermato che le relazioni personali e professionali con i pazienti ne hanno tratto beneficio”.

L’ospedale di Niguarda, con oltre 55.000 pazienti ricoverati ogni anno, 11 dipartimenti, specialità mediche e chirurgiche, oltre 4.200 dipendenti (di cui 700 medici e 1.600 infermieri) è uno dei primi ospedali in Italia a riconoscere il valore della tecnologia come strumento per garantire una maggiore tutela del paziente.

È in previsione di estendere il braccialetto a tutti i pazienti del reparto di Oculistica e in seguito progressivamente in altri reparti.

 

Il supporto tecnologico è stato fornito da Intel (palmari), Autentica (braccialetti) e Dangaard Telecom.

 

 

 

 

 


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