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Sicurezza per acquedotti

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Episodi di contaminazione intenzionale dei sistemi idrici sono noti nella storia fin dal 300 a.C., anno in cui viene riportato l’avvelenamento con resti animali di alcuni pozzi nemici da parte dell’esercito greco.

Ai nostri giorni il livello di attenzione dell’opinione pubblica e degli organismi preposti alla tutela della salute riguardo a possibili azioni contro la sicurezza della rete idrica è stato elevato in seguito ai tragici atti terroristici del settembre 2001.

Pur ritenendo il rischio reale di forme di terrorismo generalizzate a carico dei sistemi idrici ragionevolmente limitato, l’Istituto Superiore della Sanità ha realizzato il documento “Misure di prevenzione e di sicurezza dei sistemi acquedottistici nei confronti di possibili atti terroristici”, reso ora disponibile on line.

La pubblicazione - che nasce da una collaborazione tra Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Federgasacqua - ha l’obiettivo di definire alcune strategie operative e possibili misure per la prevenzione di potenziali attentati terroristici a carico di sistemi acquedottistici.

Il documento individua alcuni aspetti critici nella gestione dei sistemi idrici e di distribuzione delle acque destinate a consumo umano rispetto a minacce ed attentati, definiti possibili scenari di rischio ed elaborate ipotesi di intervento per fronteggiare i pericoli correlati alla diffusione intenzionale di agenti chimici, radiologici e biologici nelle reti idriche.

Le differenti problematiche trattate sono state gestite e approfondite da gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato esperti dei vari organismi.

Il gruppo “Aspetti di ingegneria” ha approfondito gli aspetti inerenti le caratteristiche strutturali degli impianti col fine di individuare gli eventuali punti sensibili della rete acquedottistica e le eventuali azioni preventive e protettive.

Il gruppo “Chimica e radio-chimica” e il gruppo “Batteriologico-biologico” si sono occupati di identificare i possibili pericoli derivanti da attacchi chimici/ radio-chimici e da attacchi di tipo biologico e di esaminare gli eventuali sistemi di monitoraggio.

Il documento è consultabile qui.


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