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Sicurezza dei prodotti: anche l’etichetta può mentire?
La scorsa settimana nel corso della trasmissione “Striscia la notizia” sono stati mostrati servizi su caschi per motocicletta che, nonostante portassero regolare bollino di omologazione, in realtà non superavano i test di sicurezza previsti dalla normativa.
Alcuni produttori infatti, utilizzando alcuni espedienti, metterebbero in commercio prodotti di bassa qualità, ma con “regolare” bollino.
Tale situazione è stata segnalata, da un’associazione sindacale di costruttori di motociclette e relativi accessori, alla Procura della Repubblica di Lucca.
In seguito a tale segnalazione i finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno condotto un’indagine dalla quale è emerso che una società della provincia di Lucca non rispettava gli standard di sicurezza previsti dalla normativa CEE.
La segnalazione è stata supportata dai risultati dei test effettuati presso un laboratorio privato i cui esiti hanno rilevato valori d’assorbimento inferiori al limite consentito e il distacco del cinturino dei caschi.
Le Fiamme Gialle hanno così proceduto al sequestro presso la società produttrice di 8877 pezzi tra caschi, prodotti semilavorati e calotte in polistirolo nonché della documentazione afferente l’omologazione avvenuta in Lussemburgo.
Ulteriori prove sono state effettuate presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Centro Prove Autoveicoli (CPA) di Milano -, dove si è evidenziata la pericolosità dei caschi durante l’urto non avendo oltretutto la visiera omologata e pertanto inidonea allo scopo.
Ad oggi risultano, da parte dei Comandi della Guardia di Finanza, sequestrati più di 6696 caschi; i sequestri più ingenti si sono avuti a Napoli, Roma e Calabria.
Alcuni produttori infatti, utilizzando alcuni espedienti, metterebbero in commercio prodotti di bassa qualità, ma con “regolare” bollino.
Tale situazione è stata segnalata, da un’associazione sindacale di costruttori di motociclette e relativi accessori, alla Procura della Repubblica di Lucca.
In seguito a tale segnalazione i finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno condotto un’indagine dalla quale è emerso che una società della provincia di Lucca non rispettava gli standard di sicurezza previsti dalla normativa CEE.
La segnalazione è stata supportata dai risultati dei test effettuati presso un laboratorio privato i cui esiti hanno rilevato valori d’assorbimento inferiori al limite consentito e il distacco del cinturino dei caschi.
Le Fiamme Gialle hanno così proceduto al sequestro presso la società produttrice di 8877 pezzi tra caschi, prodotti semilavorati e calotte in polistirolo nonché della documentazione afferente l’omologazione avvenuta in Lussemburgo.
Ulteriori prove sono state effettuate presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Centro Prove Autoveicoli (CPA) di Milano -, dove si è evidenziata la pericolosità dei caschi durante l’urto non avendo oltretutto la visiera omologata e pertanto inidonea allo scopo.
Ad oggi risultano, da parte dei Comandi della Guardia di Finanza, sequestrati più di 6696 caschi; i sequestri più ingenti si sono avuti a Napoli, Roma e Calabria.
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