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Sicurezza degli impianti del gas nelle case: nuove procedure di accertamento

E’ stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Deliberazione dell’Autorità per l'energia elettrica e il gas 18 marzo 2004 “Adozione del regolamento delle attivita' di accertamento della sicurezza degli impianti di utenza a gas. (Deliberazione n. 40/04)”.

Il provvedimento dell'Autorità si pone l'obiettivo di garantire e promuovere la sicurezza del servizio del gas: infatti, sia pur in costante calo dal 1995, gli incidenti direttamente riconducibili a malfunzionamenti degli impianti costituiscono ancora un fenomeno che richiede una stretta sorveglianza. Negli ultimi 5 anni per cui sono disponibili i dati gli incidenti sono stati 191 con 33 vittime nel 1998, 142 con 32 vittime nel 1999, 113 con 22 vittime nel 2000, 105 con 41 vittime nel 2001, 120 con 19 vittime nel 2002.
L'analisi ha evidenziato che le cause più ricorrenti degli incidenti negli ultimi anni sono state: l'inefficienza delle canne fumarie; la ventilazione non idonea dei locali; lo stato di manutenzione di apparecchi precario o non conforme alle norme di legge; l'insufficiente cubatura o la non idoneità dei locali dove sono installati gli apparecchi.
Il regolamento individua i criteri essenziali per definire sicuri, ai fini della pubblica incolumità, gli impianti già in funzione, confermando ed estendendo ruolo e responsabilità degli installatori.

Il regolamento dispone nuove procedure e modalità per gli accertamenti sulla sicurezza degli impianti domestici di gas (tubazioni, canne fumarie, fori di aerazione) che alimentano caldaie per il riscaldamento, scaldabagni, piani cottura e altre apparecchiature di utilizzo.
Il regolamento riguarda gli impianti funzionanti con tutti i gas distribuiti a mezzo di reti (prevalentemente metano e gas di petrolio liquefatto, gpl).

La prima fase di attuazione del regolamento porterà gradualmente, nell'arco dei prossimi 5 anni, all'accertamento della corretta installazione e funzionamento degli impianti per più di 6 milioni di famiglie attraverso l'acquisizione e l'analisi della documentazione redatta dagli installatori in base alle leggi vigenti, valorizzando le informazioni già disponibili ed evitando la produzione di ulteriore documentazione

Gli italiani devono aspettarsi controlli nelle proprie abitazioni? In alcuni casi (circa il 5 per mille del totale) all'analisi della documentazione seguiranno verifiche in loco degli impianti, senza però introdurre duplicazioni rispetto alle verifiche oggi già previste.
Infatti, anche queste verifiche sono affidate dal regolamento dell'Autorità ai Comuni, che insieme alle Province sono già investite per legge di compiti connessi. I Comuni saranno dotati delle necessarie risorse economiche per lo svolgimento di quanto previsto dal provvedimento dell'Autorità.

L'Autorità ha attribuito alle società di distribuzione del gas il compito dello svolgimento dei controlli sulla documentazione relativa agli impianti. Per ogni impianto nuovo o modificato il distributore di gas verificherà, con proprio personale o con professionisti esterni, che la documentazione (dichiarazione di conformità) di cui deve essere dotato per legge l'impianto sia esistente e conforme alla normativa in tema di sicurezza.

Per gli impianti già in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza e attualmente non sono sottoposti a controlli sistematici dello stato di sicuro funzionamento, dal primo ottobre 2006 sarà attivata dal distributore una progressiva acquisizione da parte del consumatore finale della documentazione attestante la sicurezza; la richiesta interesserà ogni anno a rotazione circa il 5% delle famiglie.

Ai fini di una eguale tutela di tutti i clienti finali del gas, secondo quanto previsto dalla legge n. 481/95, l'Autorità ha stabilito che il regolamento si applica a tutti i tipi di gas distribuiti a rete e a tutti gli impianti di utenza (con esclusione di quelli destinati esclusivamente per usi industriali ed artigianali), compresi gli impianti di utenza in servizio, che potenzialmente presentano i maggiori problemi dal punto di vista della sicurezza. La nuova disciplina entrerà in vigore gradualmente in modo da assicurare a tutti i soggetti i tempi necessari per una adeguata preparazione, condizione necessaria per la sua piena attuazione; il regolamento prevede quindi: dall'1 ottobre 2004 accertamenti per i nuovi allacci, dall'1 ottobre 2005 accertamenti per impianti di utenza riattivati e modificati, dall'1 ottobre 2006 accertamenti sugli impianti in servizio.
Il costo degli accertamenti su impianti modificati e in servizio e delle verifiche effettuate dai Comuni verranno remunerati nella tariffa di distribuzione del gas a partire dal 2006 con un costo massimo di poco più di 2 euro all'anno per cliente finale.
L'Autorità pubblicherà annualmente un rapporto sullo stato di attuazione del regolamento dando conto del numero delle verifiche e delle ispezioni effettuate e dei suoi risultati.

Il documento è disponibile nell'area riservata.
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