Si alla musica, no al rumore
Milioni di lavoratori europei sono esposti ogni giorno a livelli elevati di rumore.
Nei settori manifatturiero e minerario, il 40 % dei lavoratori è esposto a livelli di rumore significativi per più di metà della propria giornata lavorativa. Il rumore non è tuttavia un problema limitato alle sole industrie manifatturiere e ad altri settori tradizionali. Il rumore viene riconosciuto come problema anche nell’area dei servizi, ad esempio nei settori dell’istruzione, della ristorazione e dell’intrattenimento.
In questo ambito, con l'obiettivo di migliorare la qualità del suono e prevenire i danni all’udito è stato avviato da alcuni locali che propongono musica dal vivo un progetto dimostrativo, con la collaborazione con l’Istituto svedese delle condizioni di lavoro.
I piccoli concerti sono particolarmente dannosi per l’udito in quanto tutto il pubblico si trova vicino alla sorgente sonora, rendendo il rumore intenso. A rischio di perdita dell’udito e di ronzii auricolari sono anche i musicisti stessi e i dipendenti dei locali, esposti per lungo tempo a livelli elevati di rumore.
Non trascurabili sono inoltre altri rischi connessi ai decibel di troppo. Ad esempio è dimostrato che l'esposizione al rumore ha un effetto nocivo sul sistema cardiovascolare.
Il progetto ha per obiettivo di utilizzare livelli di volume più bassi migliorando contemporaneamente la qualità del suono, e di determinare il costo.
Il progetto sarà svolto inizialmente in locali di Goteborg con una capienza massima di 250 posti.
“L’acustica e i cambiamenti tecnici sono coinvolti. Alcune modifiche saranno effettuate alla configurazione della scena e del bar”, ha dichiarato il responsabile del progetto alla rivista Auris, sui problemi di udito.
I dipendenti dei locali, i musicisti, tecnici del suono e membri del pubblico esprimeranno poi il loro parere. In particolare si pronunceranno sul livello di rumore percepito, sulla qualità del suono e diranno se la musica sia migliore prima o dopo le modifiche strutturali.
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