RIDARE VOCE A CHI E’ PARALIZZATO MEDIANTE UN “INDOVINO”
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Approssimativamente è proprio “Indovino” il significato di Kokorogatari, un sistema elettronico che legge il pensiero e lo trasforma in risposte elaborate dal computer.
L’innovazione è stata realizzata da un consorzio giapponese Hitachi, in collaborazione con associazioni di pazienti e ricercatori scientifici.
Il sistema è stato pensato per gli ammalati di sclerosi laterale amiotrofica, una particolare patologia che blocca completamente l'uso dei muscoli volontari.
Il concetto base del funzionamento di Kokorogatari consiste in una speciale fascia dotata di sensori, che una volta applicata sulla fronte, misura la pressione sanguigna nelle zone anteriori del cervello e la comunica ad un calcolatore. Un valore facilmente controllabile, persino da chi non riesce più a muoversi. La vascolarizzazione del lobo frontale, a differenza dei muscoli, viene attivata semplicemente con l'incremento dell'attività cerebrale: la speranza condivisa dai progettisti è che l'indovino digitale renda la parola alle persone paralizzate.
La tecnologia, per il momento, consente operazioni logiche di base come affermazioni e negazioni.Il responsabile del progetto, è convinto che il rilevatore abbia un'accuratezza dell'80%. Una percentuale più che soddisfacente, che lascia buone speranze di raggiungere la perfezione.
La lettura del "messaggio mentale", sostengono i ricercatori, necessita di almeno trentasei secondi per ogni singola applicazione.
Il costo totale dell'ambizioso progetto di ricerca, tuttavia, non è ancora stato comunicato da Hitachi. Finora il "pacchetto", chiamato Den-no-Shin, è destinato al mercato locale e permette agli ammalati di controllare un lettore DVD, ascoltare musica e comunicare via Internet.
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