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Piu’ impegno per la sicurezza nella rete
Nei giorni scorsi la Commissione europea ha proposto l’adozione di “Safer Internet Plus”, un nuovo programma per gli anni 2005-2008 destinato a rendere la rete più sicura per i bambini.
Il programma, al quale dovrebbero essere destinati 50 milioni di euro in 5 anni, prevede 4 linee di azione: lotta contro i contenuti illeciti, trattamento dei contenuti non desiderati (spam), promozione di un ambiente più sicuro, sensibilizzazione.
Il programma prevede il potenziamento delle cosiddette hotline, sistemi di segnalazione che permettono al pubblico di segnalare i contenuti illeciti e trasmettono le informazioni all’organismo competente. I finanziamenti dovrebbero essere in parte utilizzati per la creazione di un network di coordinamento delle hotline e per il potenziamento delle hotline individuali.
Il programma finanzierà inoltre lo sviluppo di misure tecniche che permettano agli utenti della rete di limitare il volume dei contenuti non desiderati o pregiudizievoli che ricevono o di valutare l’efficacia delle tecnologie di filtraggio disponibili.
I finanziamenti serviranno anche a stimolare la messa a punto di nuove sistemi di filtraggio e a promuovere lo scambio di informazioni e di buone pratiche in materia di applicazione di regolamenti anti-spam.
Riguardo alla sensibilizzazione, la Commissione propone di incoraggiare una informazione sistematica riguardo la sicurezza di utilizzo di internet, in particolare per le applicazioni personali, interattive e mobili, e di combinare questa iniziativa con altre dell’unione europea nell’ambito dell’educazione ai media a della formazione all’utilizzo di internet.
Anche in questo caso la Commissione promuoverà la creazione di un network per lo scambio di buone pratiche.
Con il programma “Safer Internet” la Commissione intende potenziare le campagne di sensibilizzazione anche verso adulti, genitori, parenti, insegnanti.
Un'indagine europea ha rilevato che durante l'attività on line circa il 46% dei bambini nord-europei è stato contattato da persone che volevano incontrarli di persona, che il 14% ha realmente incontrato le persone conosciute sulla rete, ma che solo il 4% dei genitori sa che questo è accaduto o può accadere ai propri figli.
Il programma, al quale dovrebbero essere destinati 50 milioni di euro in 5 anni, prevede 4 linee di azione: lotta contro i contenuti illeciti, trattamento dei contenuti non desiderati (spam), promozione di un ambiente più sicuro, sensibilizzazione.
Il programma prevede il potenziamento delle cosiddette hotline, sistemi di segnalazione che permettono al pubblico di segnalare i contenuti illeciti e trasmettono le informazioni all’organismo competente. I finanziamenti dovrebbero essere in parte utilizzati per la creazione di un network di coordinamento delle hotline e per il potenziamento delle hotline individuali.
Il programma finanzierà inoltre lo sviluppo di misure tecniche che permettano agli utenti della rete di limitare il volume dei contenuti non desiderati o pregiudizievoli che ricevono o di valutare l’efficacia delle tecnologie di filtraggio disponibili.
I finanziamenti serviranno anche a stimolare la messa a punto di nuove sistemi di filtraggio e a promuovere lo scambio di informazioni e di buone pratiche in materia di applicazione di regolamenti anti-spam.
Riguardo alla sensibilizzazione, la Commissione propone di incoraggiare una informazione sistematica riguardo la sicurezza di utilizzo di internet, in particolare per le applicazioni personali, interattive e mobili, e di combinare questa iniziativa con altre dell’unione europea nell’ambito dell’educazione ai media a della formazione all’utilizzo di internet.
Anche in questo caso la Commissione promuoverà la creazione di un network per lo scambio di buone pratiche.
Con il programma “Safer Internet” la Commissione intende potenziare le campagne di sensibilizzazione anche verso adulti, genitori, parenti, insegnanti.
Un'indagine europea ha rilevato che durante l'attività on line circa il 46% dei bambini nord-europei è stato contattato da persone che volevano incontrarli di persona, che il 14% ha realmente incontrato le persone conosciute sulla rete, ma che solo il 4% dei genitori sa che questo è accaduto o può accadere ai propri figli.