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Non esistono ''sigarette sicure''
Che fumare sigarette rechi gravi danni alla salute e' ormai un fatto certo. Tuttavia molti fumatori cullano la speranza che i rischi diminuiscano facendo uso delle cosiddette ''sigarette leggere'', nelle quali cioe' vi e' una ridotta quantita' di catrame e nicotina.
Un rapporto realizzato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti ha invece smentito questa convinzione.
Lo studio, pubblicato su una rivista scientifica italiana, sostiene infatti che, nonostante i miglioramenti apportati nella produzione di questo tipo di sigarette negli ultimi 50 anni, il pericolo per la salute e' rimasto invariato.
Inoltre gli sforzi dei produttori si sarebbero concentrati soprattutto nella riduzione del contenuto di catrame e non della nicotina, sostanza che crea la dipendenza dalle sigarette.
Il dottor David Burns, dell'Università della California di San Diego, principale autore del rapporto sostiene che in realtà si possono osservare dei netti incrementi dell'incidenza dei tumori ai polmoni in corrispondenza dell'introduzione delle sigarette leggere, ultraleggere e a basso contenuto di catrame.
I ricercatori sospettano che i consumatori di queste sigarette fumino di più e, soprattutto, inalino il fumo più profondamente.
Inoltre, con la promessa di essere meno pericolose, queste sigarette dissuadono molti fumatori dal rinunciare al loro vizio.
La ricerca ritiene superati gli studi epidemiologici che nel corso degli anni '60 e '70 avevano portato a ritenere le sigarette leggere meno pericolose. Tali studi infatti consideravano gli effetti solo sul breve periodo.
Inoltre i metodi tutt'oggi utilizzati per misurare la quantita' di nicotina e catrame prodotti dalle sigarette non offrirebbero informazioni significative riguardo alla quantita' di queste sostanze che i fumatori inalano.
Un rapporto realizzato dal National Cancer Institute degli Stati Uniti ha invece smentito questa convinzione.
Lo studio, pubblicato su una rivista scientifica italiana, sostiene infatti che, nonostante i miglioramenti apportati nella produzione di questo tipo di sigarette negli ultimi 50 anni, il pericolo per la salute e' rimasto invariato.
Inoltre gli sforzi dei produttori si sarebbero concentrati soprattutto nella riduzione del contenuto di catrame e non della nicotina, sostanza che crea la dipendenza dalle sigarette.
Il dottor David Burns, dell'Università della California di San Diego, principale autore del rapporto sostiene che in realtà si possono osservare dei netti incrementi dell'incidenza dei tumori ai polmoni in corrispondenza dell'introduzione delle sigarette leggere, ultraleggere e a basso contenuto di catrame.
I ricercatori sospettano che i consumatori di queste sigarette fumino di più e, soprattutto, inalino il fumo più profondamente.
Inoltre, con la promessa di essere meno pericolose, queste sigarette dissuadono molti fumatori dal rinunciare al loro vizio.
La ricerca ritiene superati gli studi epidemiologici che nel corso degli anni '60 e '70 avevano portato a ritenere le sigarette leggere meno pericolose. Tali studi infatti consideravano gli effetti solo sul breve periodo.
Inoltre i metodi tutt'oggi utilizzati per misurare la quantita' di nicotina e catrame prodotti dalle sigarette non offrirebbero informazioni significative riguardo alla quantita' di queste sostanze che i fumatori inalano.
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