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Morire per un accendino
Anche un semplice accendino può essere la causa di un infortunio mortale.
E' successo a Milano, in Viale Papiniano, ad una anziana donna.
Probabilmente per un errore, nel tentativo di ricaricare degli accendini con una bomboletta di gas liquido, parte di questo gas le si è sparso sui vestiti. E' quindi bastata una scintilla, forse anch'essa provocata da uno degli accendini che la donna stava maneggiando o peggio, da una sigaretta accesa, per infiammare i vestiti.Vestiti sintetici che hanno preso fuoco immediatamente.
Inoltre, la donna aveva anche delle difficoltà di movimento, essendo appena rientrata da una lunga degenza in ospedale per una operazione al femore che la costringeva a servirsi di un girello per gli spostamenti.
Inutili gli interventi dei vicini e del custode che, pur intervenendo con l'estintore del piano correttamente disponibile, non è riuscito a salvare la donna.
La vicenda deve servire a ricordare come anche in casa l'attenzione deve sempre essere massima. Qualsiasi sostanza infiammabile, anche quelle apparentemente innocue come il gas degli accendini o l'alcol per le preparazioni alimentari, deve essere maneggiata con estrema cura lontano da ogni possibile fonte di innesco.
Le fonti di innesco possono esse moltissime e a volte difficilmente individuabili: una spina elettrica surriscaldata da un lungo utilizzo, un fiammifero apparentemente spento gettato nell'immondizia…
Identiche attenzioni per la conservazione: i materiali infiammabili possono essere detenuti in casa solo se in modeste quantità e riposti in un luogo sicuro e accessibile solo alle persone autorizzate (quindi inaccessibili a bambini o anziani non autosufficienti). Meglio ancora un armadio ventilato posto all'esterno.
Sempre all'esterno, devono essere conservate le eventuali bombole o bombolette di gas, anche quelle esaurite.
E' successo a Milano, in Viale Papiniano, ad una anziana donna.
Probabilmente per un errore, nel tentativo di ricaricare degli accendini con una bomboletta di gas liquido, parte di questo gas le si è sparso sui vestiti. E' quindi bastata una scintilla, forse anch'essa provocata da uno degli accendini che la donna stava maneggiando o peggio, da una sigaretta accesa, per infiammare i vestiti.Vestiti sintetici che hanno preso fuoco immediatamente.
Inoltre, la donna aveva anche delle difficoltà di movimento, essendo appena rientrata da una lunga degenza in ospedale per una operazione al femore che la costringeva a servirsi di un girello per gli spostamenti.
Inutili gli interventi dei vicini e del custode che, pur intervenendo con l'estintore del piano correttamente disponibile, non è riuscito a salvare la donna.
La vicenda deve servire a ricordare come anche in casa l'attenzione deve sempre essere massima. Qualsiasi sostanza infiammabile, anche quelle apparentemente innocue come il gas degli accendini o l'alcol per le preparazioni alimentari, deve essere maneggiata con estrema cura lontano da ogni possibile fonte di innesco.
Le fonti di innesco possono esse moltissime e a volte difficilmente individuabili: una spina elettrica surriscaldata da un lungo utilizzo, un fiammifero apparentemente spento gettato nell'immondizia…
Identiche attenzioni per la conservazione: i materiali infiammabili possono essere detenuti in casa solo se in modeste quantità e riposti in un luogo sicuro e accessibile solo alle persone autorizzate (quindi inaccessibili a bambini o anziani non autosufficienti). Meglio ancora un armadio ventilato posto all'esterno.
Sempre all'esterno, devono essere conservate le eventuali bombole o bombolette di gas, anche quelle esaurite.
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