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Legge antifumo: mini proroga per i locali pubblici
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E’ di soli 12 giorni la proroga del termine per l’applicazione del divieto di fumo nei locali pubblici.
L’art. 19 del decreto-legge n. 266 del 9 novembre 2004 ha fatto slittare dal 29 dicembre 2004 al 10 gennaio 2005 la data ultima, prevista dalla Legge 3/2003 tramite il successivo regolamento tecnico, per consentire ai ristoratori l’adeguamento dei locali riservati ai fumatori e quindi l’applicazione del divieto.
Solo il tempo per superare le festività natalizie, quando i locali fanno registrare il pieno…
“Anche se salva gli incassi di Capodanno , – afferma il presidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici esercizi ) Confcommercio -le difficoltà rimangono tutte. Bar, pizzerie e ristoranti sono impossibilitati […] ad applicare la legge per questioni pratiche e burocratiche.”
Gli esercenti lamentano costi troppo elevati per l’adeguamento dei locali; mancati sconti per le ristrutturazioni e vincoli architettonici che talvolta impediscono la ristrutturazione degli ambienti.
Sono inoltre state segnalate difficoltà burocratiche, riguardanti i cartelli di divieto e il personale preposto ai controlli, alle quali ha risposto il Ministero della salute.
Secondo la Fipe i pubblici esercizi non avrebbero il tempo per far stampare divieti da affiggere nei loro locali ad impedimento del fumo: “considerando che l’articolo 23 della legge finanziaria prevede un aumento del 10% sulle attuali sanzioni in caso di contravvenzione e che la stessa finanziaria è solitamente approvata negli ultimi giorni dell’anno , viene a mancare - afferma la Fipe - il tempo necessario per procurarsi i cartelli di divieto, giacché questo deve contenere, a norma di legge, le cifre esatte della sanzione. E non è ancora stato indicato (altra informazione da inserire nel divieto) qual è la figura preposta a vigilare sul rispetto della legge e quella che deve accertare l’infrazione.
Tutte queste precisazioni – specifica la Fipe – dovrebbero essere contenute in un decreto attuativo di cui ancora non c’è traccia.”
Il ministero della Salute ha precisato che il decreto attuativo del comma 7 dell’articolo 51 della legge n° 3/2003 è appena pervenuto dal Ministero dell’Economia e, “pur non essendo indispensabile per l’applicazione del divieto di fumo”, è in via di trasmissione alla Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione.
Il Provvedimento indica le procedure per l’accertamento delle infrazioni, i soggetti legittimati a contestare i conseguenti processi verbali e ad irrogare le relative sanzioni.
“Nelle strutture pubbliche e private soggette al divieto di fumare - precisa il ministero - le infrazioni al divieto saranno accertate oltre che dal personale appositamente incaricato a norma della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 1995, dal personale dei Corpi di polizia locale, dalle guardie giurate espressamente adibite a tale servizio e, di propria iniziativa, dagli ufficiali ed agenti delle Forze di polizia presenti nei locali e nei luoghi soggetti al divieto di fumare.
Per quanto riguarda, invece, i cartelli di divieto, non esistendo alcun modello definito dalla norma, coloro cui spetta per legge, regolamento o disposizioni di autorità di assicurare l’ordine all’interno di tutti i locali nei quali è vietato fumare, devono comunque esporre un cartello di qualsiasi tipo recante le indicazioni richieste dalla legge.”
E’ di soli 12 giorni la proroga del termine per l’applicazione del divieto di fumo nei locali pubblici.
L’art. 19 del decreto-legge n. 266 del 9 novembre 2004 ha fatto slittare dal 29 dicembre 2004 al 10 gennaio 2005 la data ultima, prevista dalla Legge 3/2003 tramite il successivo regolamento tecnico, per consentire ai ristoratori l’adeguamento dei locali riservati ai fumatori e quindi l’applicazione del divieto.
Solo il tempo per superare le festività natalizie, quando i locali fanno registrare il pieno…
“Anche se salva gli incassi di Capodanno , – afferma il presidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici esercizi ) Confcommercio -le difficoltà rimangono tutte. Bar, pizzerie e ristoranti sono impossibilitati […] ad applicare la legge per questioni pratiche e burocratiche.”
Gli esercenti lamentano costi troppo elevati per l’adeguamento dei locali; mancati sconti per le ristrutturazioni e vincoli architettonici che talvolta impediscono la ristrutturazione degli ambienti.
Sono inoltre state segnalate difficoltà burocratiche, riguardanti i cartelli di divieto e il personale preposto ai controlli, alle quali ha risposto il Ministero della salute.
Secondo la Fipe i pubblici esercizi non avrebbero il tempo per far stampare divieti da affiggere nei loro locali ad impedimento del fumo: “considerando che l’articolo 23 della legge finanziaria prevede un aumento del 10% sulle attuali sanzioni in caso di contravvenzione e che la stessa finanziaria è solitamente approvata negli ultimi giorni dell’anno , viene a mancare - afferma la Fipe - il tempo necessario per procurarsi i cartelli di divieto, giacché questo deve contenere, a norma di legge, le cifre esatte della sanzione. E non è ancora stato indicato (altra informazione da inserire nel divieto) qual è la figura preposta a vigilare sul rispetto della legge e quella che deve accertare l’infrazione.
Tutte queste precisazioni – specifica la Fipe – dovrebbero essere contenute in un decreto attuativo di cui ancora non c’è traccia.”
Il ministero della Salute ha precisato che il decreto attuativo del comma 7 dell’articolo 51 della legge n° 3/2003 è appena pervenuto dal Ministero dell’Economia e, “pur non essendo indispensabile per l’applicazione del divieto di fumo”, è in via di trasmissione alla Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione.
Il Provvedimento indica le procedure per l’accertamento delle infrazioni, i soggetti legittimati a contestare i conseguenti processi verbali e ad irrogare le relative sanzioni.
“Nelle strutture pubbliche e private soggette al divieto di fumare - precisa il ministero - le infrazioni al divieto saranno accertate oltre che dal personale appositamente incaricato a norma della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 dicembre 1995, dal personale dei Corpi di polizia locale, dalle guardie giurate espressamente adibite a tale servizio e, di propria iniziativa, dagli ufficiali ed agenti delle Forze di polizia presenti nei locali e nei luoghi soggetti al divieto di fumare.
Per quanto riguarda, invece, i cartelli di divieto, non esistendo alcun modello definito dalla norma, coloro cui spetta per legge, regolamento o disposizioni di autorità di assicurare l’ordine all’interno di tutti i locali nei quali è vietato fumare, devono comunque esporre un cartello di qualsiasi tipo recante le indicazioni richieste dalla legge.”
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