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Inquinamento da Pcb: analisi per 1000 cittadini bresciani
E’ apparsa sulle cronache nazionali nell’agosto di 2 anni fa la vicenda "Caffaro", l’azienda chimica, ad un chilometro dal centro storico di Brescia, che fino al 1984 ha prodotto Pcb, policlorobifenili, derivato del cloro.
L’attività di produzione di Pcb della Caffaro ha determinato il grave inquinamento della zona a sud dello stabilimento.
Alla fine dello scorso dicembre, il Comitato Tecnico istituito dall’ASL di Brescia per lo studio dell’inquinamento da PCB in un’area Sud ha terminato i propri lavori, la cui relazione conclusiva sarà presentata nei prossimi mesi.
Il Comandato ha raccomandato la realizzazione di nuove indagini per conoscere meglio le vie di eventuale esposizione ai PCB, e ad altre sostanze tossiche eventualmente presenti nell’area sottoposta ad indagine, che possono aver fatto risentire i loro effetti sulla salute dei cittadini.
L’ASL di Brescia ha pertanto predisposto una serie di indagini, in corso o programmate.
Nei giorni scorsi è stata presentata l'indagine che riguarda la popolazione bresciana nel suo complesso.
La ricerca servirà a determinare il livello medio di PCB nel sangue dei cittadini di Brescia, oltre che il livello medio di alcuni ormoni steroidei e tiroidei eventualmente correlabili a tale esposizione e i livelli nel sangue di alcuni altri indicatori generali sullo stato di salute.
Per realizzarla è stata chiesta la collaborazione di 1000 bresciani, sia residenti nell’area della "Caffaro", sia in zone distanti dalla fabbrica.
Il campione comprende cittadini bresciani tra i 20 ed i 79 anni, residenti da almeno 5 anni nelle zone individuate, che si sottoporranno ad analisi cliniche e compileranno questionari inerenti al loro stato di salute, alle eventuali patologie pregresse o in atto, alle abitudini alimentari, alla vita professionale.
Le persone alle quali è stato proposto di collaborare, tramite una lettera informativa, sono state estratte nella banca dati dell’anagrafe in base a fasce di età, sesso, zona di residenza.
L’attività di produzione di Pcb della Caffaro ha determinato il grave inquinamento della zona a sud dello stabilimento.
Alla fine dello scorso dicembre, il Comitato Tecnico istituito dall’ASL di Brescia per lo studio dell’inquinamento da PCB in un’area Sud ha terminato i propri lavori, la cui relazione conclusiva sarà presentata nei prossimi mesi.
Il Comandato ha raccomandato la realizzazione di nuove indagini per conoscere meglio le vie di eventuale esposizione ai PCB, e ad altre sostanze tossiche eventualmente presenti nell’area sottoposta ad indagine, che possono aver fatto risentire i loro effetti sulla salute dei cittadini.
L’ASL di Brescia ha pertanto predisposto una serie di indagini, in corso o programmate.
Nei giorni scorsi è stata presentata l'indagine che riguarda la popolazione bresciana nel suo complesso.
La ricerca servirà a determinare il livello medio di PCB nel sangue dei cittadini di Brescia, oltre che il livello medio di alcuni ormoni steroidei e tiroidei eventualmente correlabili a tale esposizione e i livelli nel sangue di alcuni altri indicatori generali sullo stato di salute.
Per realizzarla è stata chiesta la collaborazione di 1000 bresciani, sia residenti nell’area della "Caffaro", sia in zone distanti dalla fabbrica.
Il campione comprende cittadini bresciani tra i 20 ed i 79 anni, residenti da almeno 5 anni nelle zone individuate, che si sottoporranno ad analisi cliniche e compileranno questionari inerenti al loro stato di salute, alle eventuali patologie pregresse o in atto, alle abitudini alimentari, alla vita professionale.
Le persone alle quali è stato proposto di collaborare, tramite una lettera informativa, sono state estratte nella banca dati dell’anagrafe in base a fasce di età, sesso, zona di residenza.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.
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Rispondi Autore: paolo - likes: 0 | 31/03/2013 (22:14:03) |
siamo diventati un paese del terzo mondo |