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Inquinamento acustico...quanto ci costi

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

22/04/2005

La valutazione dell’Eurispes dei costi diretti ed indiretti dai danni da inquinamento acustico. Scala della lesività del rumore.













Per l’Italia ammontano a 20 miliardi di euro i costi annuali, diretti ed indiretti, dei danni da inquinamento acustico. La stima, relativa al 2004, è stata fornita dall’Eurispes in occasione della giornata italiana della sordità.

I costi derivanti dall’inquinamento acustico non sono relativi solo alle spese sanitarie dirette causate dai danni alla salute, ma devono essere considerati anche le giornate lavorative perse (circa 35milioni di giornate), i costi delle misure intraprese nell’ambito della lotta contro il rumore, i deficit di produzione e la fuga dal rumore da parte della popolazione colpita.

Nel nostro Paese 7 milioni di persone soffrono di disturbi uditivi, mentre 7 italiani su dieci sono esposti a livelli di rumore superiori alle norme vigenti.
"Il 20% della popolazione europea (circa 80 milioni di persone) - afferma l'Eurispes - è esposta a rumori diurni continui, causati prevalentemente dal traffico, che superano il livello considerato come “limite di tollerabilità” per gli individui, 65 dB(A). Un altro 40% (circa 170 milioni di persone) è esposto a livelli di rumore compresi tra i 55 e i 65 decibel, intervallo considerato come “valore di attenzione”, in corrispondenza del quale si possono manifestare seri disturbi nel periodo diurno."

Una percentuale compresa tra il 5% e il 15% della popolazione dell’Ue ha seri disturbi del sonno a causa del rumore.

Riguardo al rumore negli ambienti di lavoro, in Italia, in base ai dati Inail, l’ipoacusia da rumore è tra le patologie professionali maggiormente denunciate. Al 31 dicembre 2002, su 8.609 denunce di malattie professionali, 1.521 (il 17,6%) riguardavano ipoacusia e sordità. Sempre a livello nazionale, i 142 casi di ipoacusia indennizzati hanno contribuito per oltre il 15% al complesso delle malattie professionali indennizzate.

Ma quali sono gli effetti del rumore? Quando il rumore “fa male”? L’effetto dannoso del rumore tende ad essere più marcato al crescere dei livelli di pressione sonora, misurati in dBa (decibel).
In base alla scala della lesività di Cosa e Nicoli [si veda tabella a lato], solo quando il livello di pressione sonora non supera i 35 decibel, il rumore non provoca alcun fastidio.

“Al di sopra dei 65 decibel, - afferma l’Eurispes - il rumore può provocare danni psichici e neurovegetativi; sopra gli 85 decibel si hanno effetti specifici sull’apparato uditivo e, quando il livello di pressione sonora supera i 115 decibel, gli effetti del rumore sono pericolosi e possono provocare un’insorgenza immediata del danno (basti considerare che in corrispondenza di valori superiori ai 160 decibel può verificarsi la perforazione istantanea della membrana del timpano).”


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