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Infortuni domestici in primo piano
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La prevenzione degli incidenti domestici è stata al centro della 3° edizione della "Giornata Europea per la Sicurezza negli ambienti di vita”, celebrata domenica scorsa.
In tale occasione il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato all'on. Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Donneuropee Federcasalinghe, un messaggio nel quale viene sottolineata l’importanza di azioni di prevenzione, in primo luogo dell’informazione.
“La drammaticità della catena di incidenti sul lavoro - afferma Napolitano - costituisce una dolorosa piaga per l’intera comunità nazionale ma numerosissime sono anche le vittime di incidenti al di fuori dell’ambiente di lavoro, in particolare in casa.
Secondo i dati del Ministero della Salute, si registrano circa novemila incidenti l’anno al di fuori degli ambienti di lavoro, dove però si svolge una parte rilevante della nostra vita quotidiana.
[…]
E’ perciò importante che la ‘Giornata Europea per la sicurezza negli ambienti di vit ' porti all’attenzione pubblica il grave problema della tutela della persona anche negli ambienti extralavorativi, spesso non adeguatamente protetti.
L’adesione dell’Italia all’EHLSS (European Home Leisure Accidents Surveillance System), il programma europeo di studio e prevenzione degli incidenti domestici, consente un approccio costruttivo a questo fenomeno. La prevenzione, infatti, è la prima difesa. E la prevenzione non può prescindere da una attenta ed efficace informazione.
La sicurezza dei nostri alloggi e la tutela di chi vi abita e vi lavora sono significativi indicatori della qualità di vita di un paese. […]”.
Nel corso di una iniziativa organizzata dalla Regione Toscana, da Donneuropee Federcasalinghe e Holding Famiglia in occasione della Giornata sono stati riportati, da varie fonti, dati relativi agli infortuni domestici nel nostro Paese.
"Secondo i dati Istat in Italia si verificano 3 milioni e mezzo di infortuni l’anno, con un incremento nell’ultimo decennio del 20%. Si parla di cadute (il 45%), di urti (17%), di tagli (16%).
Lo speciale gruppo di lavoro della commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro che ha preso recentemente in esame il capitolo degli “Infortuni domestici” parla, per gli anni 2000-2001, di 30,3 infortuni mortali per milione di abitanti.
Il rischio lo corrono soprattutto le donne (il 50% degli infortuni che le interessano avviene tra le mura di casa) ma non solo. Bambini e anziani sono fortemente coinvolti.
Nel 2003 gli incidenti domestici occorsi a persone tra 0 e 14 anni sono stati 423.000, e 1.428.000 hanno interessato gli ultrasessantacinquenni (dati Ispesl).
Senza contare il fatto - è stato sottolineato nella presentazione dell’evento - che le nostre abitazioni assomigliano sempre di più ad un vero e proprio luogo di lavoro, per impianti e apparecchiature presenti e per l’introduzione progressiva di forme di lavoro domiciliari e di telelavoro. Di altri possibili esposti al rischio, come le collaboratrici domestiche o le badanti, poco o nulla si sa.
Si tratta dunque di un fenomeno da far emergere e da mettere sotto controllo.”
La prevenzione degli incidenti domestici è stata al centro della 3° edizione della "Giornata Europea per la Sicurezza negli ambienti di vita”, celebrata domenica scorsa.
In tale occasione il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato all'on. Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale Donneuropee Federcasalinghe, un messaggio nel quale viene sottolineata l’importanza di azioni di prevenzione, in primo luogo dell’informazione.
“La drammaticità della catena di incidenti sul lavoro - afferma Napolitano - costituisce una dolorosa piaga per l’intera comunità nazionale ma numerosissime sono anche le vittime di incidenti al di fuori dell’ambiente di lavoro, in particolare in casa.
Secondo i dati del Ministero della Salute, si registrano circa novemila incidenti l’anno al di fuori degli ambienti di lavoro, dove però si svolge una parte rilevante della nostra vita quotidiana.
[…]
E’ perciò importante che la ‘Giornata Europea per la sicurezza negli ambienti di vit ' porti all’attenzione pubblica il grave problema della tutela della persona anche negli ambienti extralavorativi, spesso non adeguatamente protetti.
L’adesione dell’Italia all’EHLSS (European Home Leisure Accidents Surveillance System), il programma europeo di studio e prevenzione degli incidenti domestici, consente un approccio costruttivo a questo fenomeno. La prevenzione, infatti, è la prima difesa. E la prevenzione non può prescindere da una attenta ed efficace informazione.
La sicurezza dei nostri alloggi e la tutela di chi vi abita e vi lavora sono significativi indicatori della qualità di vita di un paese. […]”.
Nel corso di una iniziativa organizzata dalla Regione Toscana, da Donneuropee Federcasalinghe e Holding Famiglia in occasione della Giornata sono stati riportati, da varie fonti, dati relativi agli infortuni domestici nel nostro Paese.
"Secondo i dati Istat in Italia si verificano 3 milioni e mezzo di infortuni l’anno, con un incremento nell’ultimo decennio del 20%. Si parla di cadute (il 45%), di urti (17%), di tagli (16%).
Lo speciale gruppo di lavoro della commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro che ha preso recentemente in esame il capitolo degli “Infortuni domestici” parla, per gli anni 2000-2001, di 30,3 infortuni mortali per milione di abitanti.
Il rischio lo corrono soprattutto le donne (il 50% degli infortuni che le interessano avviene tra le mura di casa) ma non solo. Bambini e anziani sono fortemente coinvolti.
Nel 2003 gli incidenti domestici occorsi a persone tra 0 e 14 anni sono stati 423.000, e 1.428.000 hanno interessato gli ultrasessantacinquenni (dati Ispesl).
Senza contare il fatto - è stato sottolineato nella presentazione dell’evento - che le nostre abitazioni assomigliano sempre di più ad un vero e proprio luogo di lavoro, per impianti e apparecchiature presenti e per l’introduzione progressiva di forme di lavoro domiciliari e di telelavoro. Di altri possibili esposti al rischio, come le collaboratrici domestiche o le badanti, poco o nulla si sa.
Si tratta dunque di un fenomeno da far emergere e da mettere sotto controllo.”
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