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Incidenti da gas combustibile in aumento
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Cresce il numero degli incidenti da gas combustibile relativi alla distribuzione del gas canalizzato per usi civili. Secondo le rilevazioni del CIG (Comitato Italiano Gas), rese note dall’UNI, nel corso del 2003 si sono verificati più incidenti rispetto all’anno precedente.
Nel 2003 sono stati rilevati 188 incidenti, dei quali 26 mortali hanno causato 33 decessi. Nell’anno precedente si erano registrati invece 137 incidenti, dei quali 17 mortali con 21 deceduti. Il numero di incidenti e di decessi è stato maggiore nei mesi freddi rispetto a quelli caldi. Infatti; nei primi tre mesi dell'anno si sono verificati complessivamente 84 incidenti, di cui 15 mortali con 19 decessi.
Le rilevazioni del CIG hanno preso inoltre in esame gli atti volontari (utilizzo del gas a fini dannosi) distinti in atti dolosi e in suicidi/tentati suicidi. La prima forma di accadimento ha dato origine a 26 incidenti con 7 vittime e la seconda a 5 incidenti, senza decessi.
L’aumento del numero di incidenti è influenzato, secondo il CIG da alcuni fattori, tra i quali anche una più accurata rilevazione statistica possibile anche grazie alla Convenzione tra CIG - Ministero dell'interno (Vigili del Fuoco).
L’incremento degli incidenti sarebbe influenzato inoltre dalla carenza di manutenzione e dai mutamenti nel contesto sociale nazionale; mutamenti dovuti sia al costante flusso migratorio nel nostro Paese sia al progressivo invecchiamento della popolazione.
Riguardo alla carenza di manutenzione è rilevata una “preoccupante frequenza nelle cause di incidente, dovuta alla "scarsa attenzione agli obblighi di manutenzione" di apparecchi e impianti, che potrebbe - secondo il CIG - anche far sospettare risvolti di carattere economico, vista la bassa percentuale di sostituzione delle apparecchiature di utilizzazione. Carenze nella manutenzione sono in parte imputabili, secondo il CIG, alla confusione derivante "dalle molteplici disposizioni di legge e normative, con particolare riferimento alle manutenzioni/verifiche/controlli degli impianti/apparecchi”.
La principale causa accertata di incidente è stata l'insufficiente ricambio d'aria nel locale in cui erano installati apparecchi a gas; da intendersi sia come mancato o non idoneo afflusso d'aria esterna necessaria per la combustione, sia come mancata o non idonea evacuazione dei prodotti della combustione.
Nella ripartizione geografica degli accadimenti, l'Italia Settentrionale ha fatto registrare il 76,6 % degli incidenti e il 75,8 % dei decessi; l'Italia Centrale il 17,6 % degli incidenti e il 12,1 % dei decessi; l'Italia Meridionale il 5,9 % degli incidenti e il 12,1% dei decessi. Il volume di gas venduto per utilizzo domestico e similare, nell'anno è stato pari a 27,7 x 109 metri cubi, in buona crescita rispetto all'anno precedente.
”Tali percentuali - sottolinea l’UNI - non sono da considerare indici di maggiore o minore virtuosità, ma solo come valore numerico degli accadimenti su base geografica.”
Cresce il numero degli incidenti da gas combustibile relativi alla distribuzione del gas canalizzato per usi civili. Secondo le rilevazioni del CIG (Comitato Italiano Gas), rese note dall’UNI, nel corso del 2003 si sono verificati più incidenti rispetto all’anno precedente.
Nel 2003 sono stati rilevati 188 incidenti, dei quali 26 mortali hanno causato 33 decessi. Nell’anno precedente si erano registrati invece 137 incidenti, dei quali 17 mortali con 21 deceduti. Il numero di incidenti e di decessi è stato maggiore nei mesi freddi rispetto a quelli caldi. Infatti; nei primi tre mesi dell'anno si sono verificati complessivamente 84 incidenti, di cui 15 mortali con 19 decessi.
Le rilevazioni del CIG hanno preso inoltre in esame gli atti volontari (utilizzo del gas a fini dannosi) distinti in atti dolosi e in suicidi/tentati suicidi. La prima forma di accadimento ha dato origine a 26 incidenti con 7 vittime e la seconda a 5 incidenti, senza decessi.
L’aumento del numero di incidenti è influenzato, secondo il CIG da alcuni fattori, tra i quali anche una più accurata rilevazione statistica possibile anche grazie alla Convenzione tra CIG - Ministero dell'interno (Vigili del Fuoco).
L’incremento degli incidenti sarebbe influenzato inoltre dalla carenza di manutenzione e dai mutamenti nel contesto sociale nazionale; mutamenti dovuti sia al costante flusso migratorio nel nostro Paese sia al progressivo invecchiamento della popolazione.
Riguardo alla carenza di manutenzione è rilevata una “preoccupante frequenza nelle cause di incidente, dovuta alla "scarsa attenzione agli obblighi di manutenzione" di apparecchi e impianti, che potrebbe - secondo il CIG - anche far sospettare risvolti di carattere economico, vista la bassa percentuale di sostituzione delle apparecchiature di utilizzazione. Carenze nella manutenzione sono in parte imputabili, secondo il CIG, alla confusione derivante "dalle molteplici disposizioni di legge e normative, con particolare riferimento alle manutenzioni/verifiche/controlli degli impianti/apparecchi”.
La principale causa accertata di incidente è stata l'insufficiente ricambio d'aria nel locale in cui erano installati apparecchi a gas; da intendersi sia come mancato o non idoneo afflusso d'aria esterna necessaria per la combustione, sia come mancata o non idonea evacuazione dei prodotti della combustione.
Nella ripartizione geografica degli accadimenti, l'Italia Settentrionale ha fatto registrare il 76,6 % degli incidenti e il 75,8 % dei decessi; l'Italia Centrale il 17,6 % degli incidenti e il 12,1 % dei decessi; l'Italia Meridionale il 5,9 % degli incidenti e il 12,1% dei decessi. Il volume di gas venduto per utilizzo domestico e similare, nell'anno è stato pari a 27,7 x 109 metri cubi, in buona crescita rispetto all'anno precedente.
”Tali percentuali - sottolinea l’UNI - non sono da considerare indici di maggiore o minore virtuosità, ma solo come valore numerico degli accadimenti su base geografica.”
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