Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Fumo piu’ inquinante dello smog
Pubblicità
L’aria di un locale nel quale si fuma è mediamente più inquinata, e quindi più dannosa per la salute, rispetto a quella di una trafficata zona di città invasa dai gas di scarico delle automobili.
Come cambierà l’aria dei locali pubblici dopo l’applicazione della legge sul divieto di fumo, in vigore dal 10 di gennaio 2005?
I risultati preliminari del monitoraggio dell’esposizione al fumo di tabacco ambientale nei locali pubblici della città di Roma promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno rilevato elevati livelli di inquinamento.
I test per la misura del fumo passivo sono stati effettuati in 40 locali divisi tra bar, fast-food, ristoranti, sale giochi e pub, mediante un’apposita apparecchiatura in grado di rilevare le particelle fini inquinanti rilasciate dal fumo di sigaretta.
“I risultati di questa prima misurazione dei livelli di sostanze inquinanti dovute al fumo sono abbastanza sorprendenti – afferma il responsabile dello studio dell’ISS – In questi locali la concentrazione della frazione respirabile del particolato pm 2,5, le polveri sottili che inalate dall’organismo danneggiano l’apparato respiratorio, rilevate nei bar e nei fast-food, è tre volte più alta che quella riscontrata nel traffico”.
“I livelli di pericolosità più alti - afferma i presidente dell’ISS - si riscontrano nei ristoranti, sale giochi e pub, dove il ricambio d’aria è inferiore e dove si è riscontrata una concentrazione di particelle da 10 a 30 volte superiori ai livelli stradali. Tutto questo dimostra come il rispetto dell’applicazione della legge, che sarà a breve in vigore, possa essere in grado di tutelare la salute di tutta la collettività, soprattutto la più indifesa che è quella giovanile”.
La seconda fase dell’indagine, condotta in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, il Dipartimento di epidemiologia dell’ASL Roma E e dell’ASL Roma D, inizierà dopo l’applicazione del divieto di fumo nei locali pubblici.
Il confronto dei dati rilevati nelle due diverse fasi darà la possibilità di valutare in maniera obiettiva i livelli di inquinamento nei locali pubblici prima e dopo l’applicazione della legge.
Il fumo passivo non solo è una minaccia per gli avventori dei locali, ma anche per i dipendenti che vi trascorrono l’intera giornata lavorativa.
Lo studio terrà quindi conto non solo della concentrazione delle particelle tossiche presenti, ma anche del tempo trascorso nei locali.
Il progetto dell’ISS valuterà inoltre i livelli di nicotina assorbita dai dipendenti dei locali pubblici tramite la misurazione della sostanza nell’urina.
L’aria di un locale nel quale si fuma è mediamente più inquinata, e quindi più dannosa per la salute, rispetto a quella di una trafficata zona di città invasa dai gas di scarico delle automobili.
Come cambierà l’aria dei locali pubblici dopo l’applicazione della legge sul divieto di fumo, in vigore dal 10 di gennaio 2005?
I risultati preliminari del monitoraggio dell’esposizione al fumo di tabacco ambientale nei locali pubblici della città di Roma promosso dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno rilevato elevati livelli di inquinamento.
I test per la misura del fumo passivo sono stati effettuati in 40 locali divisi tra bar, fast-food, ristoranti, sale giochi e pub, mediante un’apposita apparecchiatura in grado di rilevare le particelle fini inquinanti rilasciate dal fumo di sigaretta.
“I risultati di questa prima misurazione dei livelli di sostanze inquinanti dovute al fumo sono abbastanza sorprendenti – afferma il responsabile dello studio dell’ISS – In questi locali la concentrazione della frazione respirabile del particolato pm 2,5, le polveri sottili che inalate dall’organismo danneggiano l’apparato respiratorio, rilevate nei bar e nei fast-food, è tre volte più alta che quella riscontrata nel traffico”.
“I livelli di pericolosità più alti - afferma i presidente dell’ISS - si riscontrano nei ristoranti, sale giochi e pub, dove il ricambio d’aria è inferiore e dove si è riscontrata una concentrazione di particelle da 10 a 30 volte superiori ai livelli stradali. Tutto questo dimostra come il rispetto dell’applicazione della legge, che sarà a breve in vigore, possa essere in grado di tutelare la salute di tutta la collettività, soprattutto la più indifesa che è quella giovanile”.
La seconda fase dell’indagine, condotta in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, il Dipartimento di epidemiologia dell’ASL Roma E e dell’ASL Roma D, inizierà dopo l’applicazione del divieto di fumo nei locali pubblici.
Il confronto dei dati rilevati nelle due diverse fasi darà la possibilità di valutare in maniera obiettiva i livelli di inquinamento nei locali pubblici prima e dopo l’applicazione della legge.
Il fumo passivo non solo è una minaccia per gli avventori dei locali, ma anche per i dipendenti che vi trascorrono l’intera giornata lavorativa.
Lo studio terrà quindi conto non solo della concentrazione delle particelle tossiche presenti, ma anche del tempo trascorso nei locali.
Il progetto dell’ISS valuterà inoltre i livelli di nicotina assorbita dai dipendenti dei locali pubblici tramite la misurazione della sostanza nell’urina.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.