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False raccolte fondi, via web, per il sud est asiatico

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Generosità tradita. Organizzazioni criminali senza scrupoli hanno creato fantomatiche organizzazioni e enti che, via web, con la scusa di raccogliere fondi a sostegno delle popolazioni colpite dallo tsunami, si intascano invece quanto generosamente viene elargito da ignari cittadini.

La notizia giunge da Polizia e Guardia di Finanza che hanno illustrato le modalità con le quali le frodi vengono condotte e hanno fornito suggerimenti per evitarle.

Per realizzare la truffa vengono inviate via e-mail, o prospettate su pagine di siti web, sollecitazioni di offerte.
I truffatori mirano ad acquisire direttamente somme in denaro o a carpire le coordinate di conti correnti bancari e di carte di credito. Lo sciacallaggio su Internet, avverte l’Fbi, è prevalentemente di tre tipi: gli appelli di presunte vittime dello tsunami, le richieste di falsi funzionari governativi dei Paesi colpiti o false organizzazioni internazionali che chiedono di ricevere fondi su conti correnti bancari di cosidetti paradisi fiscali e lo spamming.

Negli Stati Uniti è stato inoltre segnalato un raggiro sul genere della celebre “truffa nigeriana”. Una sedicente principessa somala, Miss Helen, chiede via email informazioni bancarie o il numero della sicurezza sociale Usa (una sorta di nostro codice fiscale) per potervi versare denaro. La principessa sostiene che il suo paese è stato cancellato dal maremoto, i suoi parenti tutti morti. Miss Helen chiede aiuto per trasferire i suoi fondi, che ammontano a quasi 2 milioni e mezzo di dollari. Chi le darà una mano, garantisce la principessa, percepirà un compenso pari al 40% del totale del capitale della “Miss”. In realtà è solo una truffa...

Ecco come essere generosi, senza essere truffati.
“Gli unici modi per aiutare realmente le persone colpite - precisa la Polizia - sono quelli indicati dai media: sms, invio di denaro ad associazioni riconosciute, visitare il sito dell’Unicef e organizzazioni segnalate dai quotidiani e periodici.”

Questi alcuni dei consigli della Guardia di Finanza :
- assumere un atteggiamento scettico sulla reale possibilità che qualche organizzazione umanitaria abbia potuto localizzare l’indirizzo di posta elettronica del destinatario del messaggio;
- non rispondere alle mail ricevute che siano relative ad ipotesi di aiuto, verificare l’esistenza dell’ente o associazione;
-chiedere al proprio istituto di credito, prima di effettuare qualsivoglia versamento, di verificare in ogni caso l’intestatario del conto corrente cui è destinata la cifra che si intende devolvere ed accertarsi che corrisponda effettivamente all’organizzazione individuata per il bonifico,
-segnalare, telefonicamente al 117 o in posta elettronica all’indirizzo sos@gat.gdf.it, le situazioni sospette o che destino dubbi di sorta.

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