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Elettrosmog: una innovativa sentenza della Cassazione
Un cittadino puo' opporsi alla realizzazione delle condotte di un elettrodotto, anche se in regola con le autorizzazioni?
La sentenza 9893 della Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino campano che si opponeva alla costruzione di una linea dell'alta tensione, autorizzata dal ministero dei Lavori pubblici, che stava per sorgere a pochi metri dalla sua abitazione.
Il cittadino, citando a giudizio l'Enel, sosteneva la pericolosita' dell'elettrodotto per la salute e chiedeva ai giudici di merito di inibire gli atti amministrativi con i quali e' stato dato il via libera alla costruzione delle condotte elettriche.
Sia il Tribunale sia la Corte d'appello di Napoli non avevano accolto la richiesta, sostenendo che non era possibile accertare la pericolosita' dell'elettrodotto, non essendo questo ancora entrato in funzione.
La decisione e' stata pero' annullata dalla Cassazione che ha accolto il ricorso, sottolineando che la tutela giudiziaria del diritto alla salute nei confronti della pubblica amministrazione ''puo' essere preventiva e dare luogo a pronunce inibitorie se, prima ancora che l'opera sia messa in esercizio nei modi previsti, sia possibile accertare che nella situazione che si avra' una volta iniziato l'esercizio, e' insito un pericolo di compromissione per la salute''.
La sentenza 9893 della Cassazione ha accolto il ricorso di un cittadino campano che si opponeva alla costruzione di una linea dell'alta tensione, autorizzata dal ministero dei Lavori pubblici, che stava per sorgere a pochi metri dalla sua abitazione.
Il cittadino, citando a giudizio l'Enel, sosteneva la pericolosita' dell'elettrodotto per la salute e chiedeva ai giudici di merito di inibire gli atti amministrativi con i quali e' stato dato il via libera alla costruzione delle condotte elettriche.
Sia il Tribunale sia la Corte d'appello di Napoli non avevano accolto la richiesta, sostenendo che non era possibile accertare la pericolosita' dell'elettrodotto, non essendo questo ancora entrato in funzione.
La decisione e' stata pero' annullata dalla Cassazione che ha accolto il ricorso, sottolineando che la tutela giudiziaria del diritto alla salute nei confronti della pubblica amministrazione ''puo' essere preventiva e dare luogo a pronunce inibitorie se, prima ancora che l'opera sia messa in esercizio nei modi previsti, sia possibile accertare che nella situazione che si avra' una volta iniziato l'esercizio, e' insito un pericolo di compromissione per la salute''.
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