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Campi elettromagnetici e salute
Il Centro di ricerca sul cancro della Fondazione ''B. Ramazzini'' di Bologna avviera' nelle prossime settimane uno studio per individuare le possibili conseguenze sulla salute dovute all'esposizione a campi elettromagnetici ed in particolare le eventuali correlazione tra queste e l'insorgenza di tumori.
La Fondazione di oncologia ''Ramazzini'' e' una istituzione privata, con riconoscimento pubblico, che opera senza fini di lucro.
I fondi per questa ricerca sono stati raccolti dalla Fondazione negli ultimi 10 anni, grazie anche al contributo di privati cittadini.
La prima fase della ricerca, circa tre anni, sara' dedicata ad una serie di esperimenti sui ratti.
Circa 6000 ratti saranno esposti, dalla fase di gestazione fino a morte spontanea, a campi elettromagnetici a bassa frequenza della stessa intensita' di quelli generati dagli elettrodotti.
Altri 3000 ratti saranno invece esposti a campi elettromagnetici ad alte frequenze della stessa intensita' di quelli generati dai ripetitori radio-TV e dalle antenne dei telefonini.
Questi due esperimenti vogliono ricreare le situazioni alle quale puo' essere sottoposta la popolazione o particolari categorie di lavoratori. Ad esempio il secondo esperimento vuole ricreare le condizioni ambientali nelle quali vivono gli inquilini di un palazzo di fronte al quale e' installata un'antenna per la telefonia mobile.
Un terzo esperimento riprodurra' la situazione nella quale si trovano gli utilizzatori del telefonino, per individuare eventuali rischi per la salute.
La seconda fase della ricerca, alla quale collaboreranno anche Ispesl, Arpa e l'istituto americano Niehs, consistera' nell'elaborazione dei dati rilevati e nella loro interpretazione.
Si cerchera', nel caso siano riscontrati effetti nocivi, di individuare quali siano i tessuti e gli organi piu' esposti.
La Fondazione di oncologia ''Ramazzini'' e' una istituzione privata, con riconoscimento pubblico, che opera senza fini di lucro.
I fondi per questa ricerca sono stati raccolti dalla Fondazione negli ultimi 10 anni, grazie anche al contributo di privati cittadini.
La prima fase della ricerca, circa tre anni, sara' dedicata ad una serie di esperimenti sui ratti.
Circa 6000 ratti saranno esposti, dalla fase di gestazione fino a morte spontanea, a campi elettromagnetici a bassa frequenza della stessa intensita' di quelli generati dagli elettrodotti.
Altri 3000 ratti saranno invece esposti a campi elettromagnetici ad alte frequenze della stessa intensita' di quelli generati dai ripetitori radio-TV e dalle antenne dei telefonini.
Questi due esperimenti vogliono ricreare le situazioni alle quale puo' essere sottoposta la popolazione o particolari categorie di lavoratori. Ad esempio il secondo esperimento vuole ricreare le condizioni ambientali nelle quali vivono gli inquilini di un palazzo di fronte al quale e' installata un'antenna per la telefonia mobile.
Un terzo esperimento riprodurra' la situazione nella quale si trovano gli utilizzatori del telefonino, per individuare eventuali rischi per la salute.
La seconda fase della ricerca, alla quale collaboreranno anche Ispesl, Arpa e l'istituto americano Niehs, consistera' nell'elaborazione dei dati rilevati e nella loro interpretazione.
Si cerchera', nel caso siano riscontrati effetti nocivi, di individuare quali siano i tessuti e gli organi piu' esposti.
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