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Quale percezione della sicurezza alimentare nei cittadini?

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza alimentare, HACCP

26/03/2007

Una ricerca piemontese valuta la percezione del rischio da parte della popolazione in merito alla sicurezza alimentare. I dati.

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Il Ceirsa (Centro Interdipartimentale di Ricerca e documentazione sulla Sicurezza Alimentare) di Carignano (TO) ha reso disponibile on line una ricerca sulla percezione del rischio da parte della popolazione in merito alla Sicurezza alimentare.

“Fino ad oggi la “comunicazione del rischio” è stata approfondita, nel nostro Paese, solo in alcuni settori mentre gran parte della comunicazione pubblica sulle problematiche inerenti la prevenzione è stata affrontata esclusivamente sulla base di processi di comunicazione rapidi, solo di tipo informativo, impiegando in prevalenza mezzi di comunicazione di massa”.

Per consentire un approccio scientifico alle tematiche della informazione dei cittadini e della promozione della salute, il Ceirsa ha focalizzato l’attenzione su di un ambito settoriale, quello della sicurezza alimentare, allo scopo di identificare una metodologia di lavoro e di studio che possa essere estesa ad altri importanti determinanti di salute.

Un gruppo di lavoro multidisciplinare, che ha coinvolto professionisti di differenti aree: Dipartimento Prevenzione ASL 8, Dipartimento di Psicologia della Salute dell’Università degli Studi di Torino, Laboratorio Controllo Alimenti - Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta ha consentito di definire una mappa della percezione effettiva di alcuni rischi, con particolare riguardo alla sicurezza alimentare, e quindi di bisogni informativi da parte dei cittadini.
È stato così proposto un progetto di ricerca sperimentale per la costruzione di un modello di valutazione della percezione dei rischi, comprendente una prima fase che ha previsto l’utilizzo di questionari rivolti ad un numeroso gruppo di cittadini ed una seconda fase di approfondimento delle tematiche risultate più importanti, condotto attraverso la tecnica del focus group.
Il questionario è stato finalizzato ad indagare 4 aree:
- il livello di preoccupazione rispetto alle tematiche inerenti la sicurezzaalimentare;
- il livello di conoscenza dei fattori di rischio e delle modalità di prevenzione;
- il livello di informazione e di fiducia nei confronti delle diverse tipologie diacquisto e consumo degli alimenti;
- il livello di conoscenza e di fiducia rispetto ai controlli effettuati.

Dall’analisi dei dati emerge un quadro, per molti aspetti diverso dai sondaggi effettuati da società specializzate per conto di associazioni di produttori.

Oltre il 79% dei cittadini della ASL 8 attribuisce alla sicurezza alimentare una elevata importanza per la tutela della propria salute, mentre almeno il 73% considera inadeguata l’informazione rispetto ai rischi che possono derivare dagli alimenti.
Preoccupante risulta il dato della bassa percezione del rischio “abuso dell’alcool”.
Dati dell’Istituto Superiore di Sanità dicono che 7 milioni di italiani eccedono nel bere e di questi 800.000 sono adolescenti al di sotto dei 16 anni. Il fenomeno, specie tra i giovani, ha raggiunto i connotati di uno stile di vita, alimentato anche da pubblicità e mass media, nel complesso accettato dalla società che non vuole riconoscere gli enormi costi sociali derivati dalla dipendenza da alcool.

Il 72,4% degli intervistati si preoccupa moltissimo in relazione alle notizie allarmanti proposte dalla stampa e dalla televisione, mentre la maggioranza dei cittadini si considera assolutamente non informata su come affrontare i rischi connessi agli alimenti (68%), ritenendo però tale situazione poco influente sulla sicurezza alimentare e delegando le responsabilità ai controlli dei processi produttivi ed ai produttori (83,9%). Questo dato è rinforzato dalla convinzione, purtroppo errata, che il proprio domicilio sia il posto più sicuro per consumare gli alimenti, espressa da più dell’80% degli intervistati.
Si rileva in generale la scarsa informazione dei cittadini intervistati rispetto alle nuove tecnologie ed alle loro ricadute sugli alimenti, oltre che una elevata attenzione alle iniziative di informazione promosse dalla scuola e dalle ASL. Per queste ultime la necessità di strategie di comunicazione efficaci è anche legata alla scarsa fiducia riscontrata tra i cittadini rispetto ai controlli effettuati (37% degli intervistati considera poco o nulla influenti i controlli svolti dalle autorità pubbliche).

La ricerca conferma il profondo mutamento del rapporto dei cittadini con l’alimentazione, legato al passaggio dalla società rurale a quella dei grandi agglomerati urbani, che ha portato gran parte della popolazione ad una progressiva riduzione delle conoscenze connesse alle tecnologie di produzione, trasformazione e conservazione dei cibi.

Sulla base di tali indicazioni sono in fase di ridefinizione alcune strategie di comunicazione rivolte ai professionisti che si occupano di salute ed alle fasce di popolazione a maggior rischio.

In allegato sono presentati i risultati del questionario, in forma di grafici e tabelle, e una bibliografia.

Questo l’indice:
Credibilità delle istituzioni
La pubblica opinione
La comunicazione pubblica: il ruolo dei media
I modelli di comunicazione
Lo studio
Obiettivi
Note metodologiche per la scelta del campione
Il questionario
Analisi dei risultati
Strumenti e metodi
Risultati, analisi dei dati e considerazioni per singola domanda.

Link alla ricerca “La sicurezza alimentare: analisi e valutazione della percezione del rischio” (file PDF, 984).

 

 

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