LE BOTTIGLIE DI PLASTICA PROVOCANO IL CANCRO?
“Il bisfenolo A è un estrogeno-simile, che «mima» l'ormone femminile. Piccolissime quantità di questa plastica bastano dunque, nella vita fetale, a scombinare il sistema genitale dei maschi”.
Questa la sintesi dello studio del professor Frederick vom Saal, dell'Università del Missouri (vedere gli approfondimenti nel sito dell’Università e l’articolo del Times on line a cura di Jonathan Leake:Food wrap linked to prostate cancer”) e riportata dal sito www.effedieffe.com, curato dal giornalista/scrittore Maurizio Blondet.
Il bisfenolo A è una sostanza usata per le bottiglie in plastica, per il sottile film interno delle scatolette di cibi conservati, le tettarelle per lattanti e le confezioni alimentari.
Nella ricerca è stato somministrato ad alcune femmine di topo gravide piccolissime quantità di bisfenolo A, mentre ad altre cavie è stato somministrato in pari quantità dell'estradiolo, l'ormone usato nella pillola contraccettiva. “Il test mirava a verificare se certi danni alla prostata del neonato avvenivano quando la madre, prendendo la pillola, restava accidentalmente incinta. Invece la prova ha dimostrato che entrambe le sostanze alteravano la prostata: e in quantità minime, molto minori di quelle che gli esseri umani ingeriscono bevendo dalle bottiglie di plastica”.
“L'assunzione nella dieta umana di quantità piccole ma costanti di bisfenolo A è quindi particolarmente pericoloso nelle donne in gravidanza, alterando in modo cruciale, ma invisibile, lo sviluppo dei neonati. La sostanza provoca infatti alterazioni microscopiche nella prostata del feto, che non sono riscontrabili alla nascita. Gli effetti si fanno sentire con gli anni, nella terza età, con ipertrofia delle prostata e tumore”.
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