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Frutta e verdura: attenzione ai residui

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza alimentare, HACCP

28/09/2006

Presentati dal Ministero della Salute i dati del programma nazionale di controllo sui residui di pesticidi negli ortofrutticoli.

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Più prodotti ortofrutticoli con residui di pesticidi. Il programma nazionale di controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli ortofrutticoli, registra infatti un lieve aumento delle irregolarità, passando da 1,3% del 2004 a 1,5% del 2005.
E’ bene precisare tuttavia che la percentuale di irregolarità negli ortofrutticoli nell’ultimo decennio ha subito un progressivo decremento passando dal 5,6% del 1993 al 1,5% del 2005.

Il rapporto per l’anno 2005, presentato dal Ministero della Salute, ha preso in esame 6.330 campioni prelevati in ipermercati, depositi, supermercati e altri punti di prelievo su tutto il territorio nazionale.

Il numero di campioni di ortofrutticoli irregolari è risultato pari a 92 (1,5% del campione), in particolare è stata registrata una percentuale di irregolarità leggermente superiore nella frutta. Infatti i campioni di frutta irregolari sono stati 60 su 3.443 (1,7%) e quelli di ortaggi 32 su 2.887 (1,1%).
Il numero di campioni privi di residui è pari a 4.165 (65,8%),mentre il numero di campioni con residuo entro il limite legale è pari a 2.073 (32,7%).

Riguardo alla provenienza dei campioni irregolari, per la frutta  hanno riguardato campioni provenienti da:
• territorio nazionale per un totale di 44 campioni (73,4%), comprendenti cachi, mele, pesche/pesche noci, pere, fragole, ciliegie, arance, actinidie, Kiwi, susine, ribes e uve da tavola;
• Paesi terzi (Argentina, Uruguay e Cile) per un totale di 3 campioni (5,0%), comprendenti altre pomacee, mandarini e mele;
• Paesi della U.E. (Spagna) per 1 campioni (1,6%), comprendente pesche/pesche noci.
I campioni di frutta risultati non regolamentari, per i quali non è stato possibile accertare la provenienza sono stati 12 (20,0%).
Per gli ortaggi, le irregolarità hanno riguardato campioni provenienti da:
• territorio nazionale per un totale di 20 campioni (62,5%), comprendenti lattughe, finocchi, patate, prezzemolo, carote, sedano, fagiolini, zucchine e bietole da costa;
• Paesi terzi (Egitto): per 1 campione ( 3,1%) irregolare di fagiolini;
• Paesi della U.E. (Spagna e Francia) per 2 campione (6,3%) di patate e peperoni;
I campioni di ortaggi risultati non regolamentari per i quali non è stato possibile accertare la provenienza sono stati 9 (28,1%).

I cittadini sono a rischio? Secondo il Ministero, no.
”C’è da sottolineare[...], come il superamento occasionale di un limite legale  - afferma il Ministero - non comporti un pericolo per la salute, ma il superamento di una soglia legale tossicologicamente accettabile. La tendenza decrescente delle irregolarità configura, comunque, una situazione in progressivo miglioramento dal punto di vista della sicurezza dei prodotti alimentari.

Relativamente al livello di esposizione della popolazione italiana con la dieta, le stime di assunzione elaborate con i dati relativi ad anni precedenti, ma simili nei risultati, indicano che i residui dei singoli pesticidi ingeriti ogni giorno dal consumatore rappresentano una percentuale molto modesta dei valori delle dosi giornaliere accettabili delle singole sostanze attive e molto al di sotto del livello di guardia preso come riferimento per assicurare la qualità igienico-sanitaria degli alimenti.”


Il rapporto è consultabile qui.
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