La fase di verifica della gestione dell’elemento umano nelle aziende
Roma, 15 Mag – In relazione all’importanza nelle organizzazioni dell’ elemento umano – il lavoratore considerato nell’aspetto ergonomico (fattore umano), ingegneristico (componente) e gestionale (risorsa umana) – ci siamo più volte soffermati in questi mesi sul documento della Contarp dell’ Inail - a cura di Paolo Clerici, Annalisa Guercio e Loredana Quaranta – dal titolo “ La gestione dell’elemento umano nelle organizzazioni per la salute e sicurezza sul lavoro”. Un documento che presenta una proposta metodologica, relativa alla Gestione dell’Elemento Umano nelle Organizzazioni ai fini della Salute e Sicurezza sul Lavoro (HMS-OHS), in grado di affrontare le criticità organizzative e migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ricordiamo che la metodologia presentata ha l’obiettivo di:
- “fornire uno strumento operativo per la valutazione del rischio organizzativo attraverso un approccio ‘di sistema’, utilizzando termini, definizioni e struttura propri dei Sistemi di Gestione;
- valutare il rischio organizzativo legato alla variabile ‘elemento umano’ considerandolo come una componente del ‘sistema lavoro’ al pari delle altre componenti macchina/attrezzatura/ambiente di lavoro, in grado di tessere relazioni verticali e orizzontali e di apportare cambiamenti organizzativi con le proprie decisioni e/o azioni;
- implementare un approccio sistemico di gestione per minimizzare il rischio organizzativo valorizzando l’elemento umano nel suo aspetto di risorsa;
- aggregare i differenti studi effettuati sulla componente umana, mutuandone i parametri di misurazione e valutazione, al fine di indagare sulla potenzialità delle organizzazioni di impattare sulle condizioni di salute e sicurezza”.
Dopo aver affrontato, in precedenti articoli, il tema della gestione dell’elemento umano attraverso una presentazione delle fasi di pianificazione e di attuazione dell’HMS-OHS, non possiamo che concludere, in linea con l’analogo processo di un SGSL, soffermandoci sulla fase della verifica.
Il documento ricorda che l’obiettivo della verifica è quello di “valutare in maniera sistematica le prestazioni aziendali in termini di HMS-OHS, verificandone l’efficacia e il miglioramento nel tempo”. In particolare andranno definiti “criteri, modalità organizzative, responsabilità e documentazione necessaria per misurare, registrare, archiviare, conservare, analizzare periodicamente secondo una pianificazione prestabilita le prestazioni aziendali di HMS-OHS”.
Inoltre andranno stabilite, applicate e mantenute “attive procedure per:
- la registrazione, la raccolta e l’archiviazione degli indicatori di prestazione previsti per ogni singolo processo;
- l’analisi degli indicatori, l’elaborazione dei risultati, l’individuazione degli andamenti periodici;
- la trasmissione delle informazioni raccolte agli auditor e ai titolari del processo di riesame”.
Si segnala poi che con il processo di audit si “definiranno i criteri, le modalità organizzative, le responsabilità e la documentazione necessaria per monitorare il sistema secondo una pianificazione prestabilita. Sarà necessario garantire che l’HMS-OHS sia conforme a:
- requisiti delle norme di riferimento sulla SSL e in materia di disciplina dei rapporti di lavoro;
- politica di HMS-OHS;
- obiettivi di sistema, definiti nel processo ‘Pianificazione’”.
Nel presupposto che il corretto trattamento delle non conformità “costituisca elemento indispensabile per il funzionamento nel tempo del sistema e consenta di mantenere la capacità del sistema di migliorare i livelli di sicurezza e di prestazione dell’organizzazione”, il documento si sofferma poi ampiamente sulla gestione delle non conformità, che “possono presentarsi con modalità diverse e richiedere diverse modalità di trattamento”.
Nel documento è poi presentato anche un processo del tutto nuovo nell’ambito sistemico-gestionale, un processo che ha lo scopo di “definire i criteri, le modalità organizzative e le responsabilità che l’organizzazione adotta per rilevare, registrare, valutare, correggere gli elementi sintomatici di eventuali criticità insite nell’organizzazione in tema di gestione dell’elemento umano nelle organizzazioni per la SSL”.
In particolare andranno descritte e quantificate le “conseguenze nel tempo di:
- criticità dell’assetto organizzativo;
- criticità nella gestione della SSL attraverso la parametrizzazione di indicatori, in modo che l’efficacia delle opportune azioni di prevenzione e correttive sia valutabile nel tempo”.
E sarà necessario:
- “identificare, registrare, catalogare e analizzare gli elementi sintomatici oggettivi, collettivi e misurabili dell’organizzazione, contestualizzandoli ad essa, in modo uniforme in tutte le unità produttive;
- intraprendere le azioni opportune a correggere e prevenire l’insorgenza degli elementi sintomatici rilevati durante le attività di monitoraggio pianificate, anche identificando aree o settori che esigono specifici interventi;
- diffondere i risultati della valutazione degli elementi sintomatici individuati, secondo le modalità definite nel processo di ‘Comunicazione, informazione, consultazione e partecipazione’”, presentato nel documento.
Il documento si sofferma anche sulle azioni correttive e azioni preventive.
Infatti, sempre in linea con l’analogo processo di un SGSL, devono essere definiti “le responsabilità, i criteri e le modalità di gestione atti a stabilire le opportune azioni preventive e correttive per la gestione dell’elemento umano nelle organizzazioni per la SSL. Andranno trattate le non conformità rilevate durante il controllo operativo, gli audit, i sopralluoghi, o riscontrate in occasione della fase di monitoraggio degli elementi sintomatici. Saranno intraprese le azioni opportune a prevenire e trattare le non conformità. Sulla base dei dati rilevati e stimati descritti in precedenza (indicatori di prestazione, non conformità, elementi sintomatici), andranno definite le priorità di intervento e stabilite le risorse umane, strumentali ed economiche per l’attuazione dello stesso”.
Infine il documento sottolinea l’importanza della gestione del rischio organizzativo residuo.
Infatti lo scopo di questo processo è quello di “definire i criteri secondo i quali la direzione dell’organizzazione valuta criticamente il proprio HMS-OHS e rivede i propri obiettivi, in ottica di miglioramento continuo. Andrà verificata l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia di quanto disposto a livello gestionale rispetto ai requisiti della normativa e nel raggiungimento degli obiettivi della propria politica di HMS-OHS”.
In particolare occorrerà individuare le “azioni necessarie per:
- definire nuovi obiettivi e relativi indicatori in relazione alla strategia complessiva di HMS-OHS, nell’ottica del miglioramento continuo anche al fine di migliorare l’efficacia dello stesso;
- valutare la necessità di eventuali modifiche della politica;
- identificare azioni necessarie per eventuali modifiche della struttura organizzativa;
- valutare l’efficacia delle azioni intraprese dal precedente riesame;
- valutare l’efficacia dei sistemi di controllo operativo e di audit;
- definire le eventuali modifiche e il futuro piano di audit”.
Invitando ad una lettura integrale del documento Inail, segnaliamo, in conclusione, che il documento presenta anche una specifica tabella relativa agli esempi di indicatori di prestazione del processo “Verifica” relativo alla gestione dell’ elemento umano nelle organizzazioni ai fini della salute e sicurezza sul lavoro.
Inail, “ La gestione dell’elemento umano nelle organizzazioni per la salute e sicurezza sul lavoro”, pubblicazione realizzata dalla Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione (CONTARP) e a cura di Paolo Clerici, Annalisa Guercio e Loredana Quaranta, edizione 2016, pubblicazione maggio 2016 (formato PDF, 3.13 MB).
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RTM
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