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Gestione della sicurezza semplificata per le piccole aziende
Abbiamo già presentato gli atti del convegno "Ebp e lavoro: la prevenzione efficace dei rischi e danni da lavoro" che si è tenuto il 23 e 24 ottobre 2008 a Firenze sul tema della prevenzione di infortuni e malattie professionali.
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In questo convegno e in relazione all’Ebp (Evidence Based Prevention) - un espressione che può essere tradotta con “prevenzione basata su prove di efficacia” – sono stati presentati i risultati di diversi interventi relativi alla prevenzione degli infortuni.
Come PuntoSicuro abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione sul alcuni di questi interventi nella convinzione di essere utili ai nostri lettori e di poter continuare con l’approfondimento di alcune tematiche che ci appaiono, ad oggi, di grande rilevanza.
In relazione ai problemi di sicurezza nelle piccole e medie imprese abbiamo recentemente presentato i materiali del seminario “La valutazione dei rischi nelle PMI: metodologie e strumenti” (che si è tenuto durante Ambiente Lavoro Convention di Modena) e una nostra intervista con uno dei relatori, il Dr. Giorgio Miscetti, Responsabile del Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) dell’ASL 2 di Perugia.
Da questa intervista emergeva quanto nelle piccole e medie imprese fosse difficile, a causa delle dimensioni delle aziende, reggere l’organizzazione che vuole il decreto 81/2008 e quanto fosse necessaria un’opera di semplificazione per realizzare specifici sistemi di gestione della sicurezza.
A questa necessità sembra rispondere uno degli interventi del convegno a cura del Dr. Lamberto Veneri, Direttore dell’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (UOPSAL) - AUSL Forlì.
Nell’intervento, intitolato "Modello semplificato di sistema di gestione della sicurezza (Sgs) per piccole imprese. Primi risultati della sperimentazione", si parte dalla constatazione che gli SGSL (sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro) non sono applicati dalle piccole aziende.
Per questo motivo è nato un progetto, in collaborazione con INAIL Provinciale Forlì-Cesena e Regionale Emilia-Romagna, per costruire un modello semplificato di SGSL, adatto alle piccole e medie aziende, che conservi gli elementi chiave:
- analisi;
- obiettivi e risorse annuali per la prevenzione;
- incarichi e responsabilità espliciti;
- coinvolgimento di ogni addetto;
- procedure scritte;
- verifiche periodiche interne;
- miglioramento.
Partendo delle Linee Guida SGSL 2001, l’Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (UOPSAL) di Forlì ha dunque predisposto nel 2005 una bozza di modello di SGS semplificato che è stata poi rielaborata da un gruppo tecnico costituito da UOPSAL, INAIL, sindacati, associazioni datoriali, Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali.
Al progetto hanno aderito volontariamente 15 aziende che hanno potuto così usufruire di sconti sui premi INAIL, di un corso di formazione gratuito di 16 ore, nonché di assistenza nell’implementazione del modello. Otto operano nel settore metalmeccanico (da 14 a 60 addetti), tre in quello chimico (da 26 a 55 addetti), tre in quello edile (da 24 a 60 addetti) e infine una nel settore alimentare (60 addetti).
La sperimentazione è iniziata a gennaio 2007 ed è durata un anno.
I risultati della sperimentazione sono stati verificati da personale di INAIL e UOPSAL dopo sei e dodici mesi mediante griglie predefinite. Si è indagato il grado di applicazione del modello, la sua utilità e facilità di implementazione.
Questo modello semplificato, che non prevede certificazione e che è formato da 7 procedure e da moduli operativi che guidano il management aziendale nell’organizzazione, nella verifica periodica e nel miglioramento continuo della sicurezza, ha - come indicato in una scheda sintetica dell’AUSL di Forlì - “favorito l’aumento della sensibilità verso la sicurezza, in particolare di lavoratori e preposti, e la loro partecipazione attiva al processo di prevenzione”.
Inoltre è emerso che “l’SGS ha guidato le ditte ad una prevenzione sistematica, integrata con la produzione e stabile” e che il modello riesce a incidere positivamente su alcuni fattori ritenuti critici, sia organizzativi che tecnici.
Tuttavia il modello è stato giudicato, in alcune parti, ancora troppo “complesso e farraginoso”.
Andrà perciò ulteriormente semplificato e integrato con le procedure della qualità attraverso “un percorso applicativo a step successivi”.
Questa sperimentazione, molto importante alla luce dell’art. 30 del D.Lgs. 81/2008, dimostra dunque che, proponendo modelli semplici e operativi, le piccole e medie imprese possono essere aiutate nell’adozione di un idoneo sistema organizzativo per la sicurezza.
"Modello semplificato di sistema di gestione della sicurezza (Sgs) per piccole imprese. Primi risultati della sperimentazione", Lamberto Veneri (formato PDF, 162 kB).
“Sviluppo e sperimentazione di un modello semplificato di sistema di gestione della sicurezza (Sgs) per piccole imprese”, AUSL di Forlì, Dipartimento di Sanità Pubblica - UOPSAL, Scheda sintetica (formato PDF, 59 kB).
Tiziano Menduto
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