Una grande novità per gli installatori di impianti di videosorveglianza
Chiunque progetti un moderno impianto di videosorveglianza sa bene che la adozione di un cavo RJ 45, che permette di trasferire il segnale video IP, insieme all’alimentazione della telecamera, rappresenta una semplificazione di cablaggio, che permette di snellire i tempi di installazione e ridurre i tempi di intervento, in caso di anomalia.
Il fatto che l’alimentazione della telecamera giunga sullo stesso cavo, che estrae il segnale video, presenta grandi vantaggi, in quanto è possibile realizzare reti di continuità di alimentazione delle telecamere, senza accorgimenti troppo impegnativi, da un punto di vista economico e di architettura di impianto.
È infatti sufficiente alimentare con un gruppo di continuità lo switch, per alimentare automaticamente in continuità anche tutte le telecamere collegate.
Orbene, sono lieto di informare gli installatori che è stata recentemente approvata dallo European telecommunication standard istitute una nuova norma, che permette di realizzare una architettura similare anche lavorando in reti esistenti, realizzate in cavo coassiale.
Questa tecnologia, illustrata in un chiarissimo documento, consente di migrare da impianti realizzati tempo fa verso nuovi impianti, dotati di un’architettura ben più moderna, in quanto rende possibile la trasmissione di dati digitali su un’infrastruttura di cavi coassiali, che nella fattispecie viene chiamata soluzione IP-over-Coax.
È così possibile avere a disposizione una rete più resistente a possibili interruzioni di alimentazione, facendo crescere l’affidabilità complessiva dell’impianto.
Un altro grande vantaggio di questa architettura è quello di permettere l’estensione della rete esistente, installando ulteriori telecamere IP senza dover realizzare nuovi cablaggi dalla telecamera al dispositivo di comando e controllo.
Questa norma è stata realizzata nel contesto di una famiglia di norme, robuste, stabili e con tecnologie interoperabili, che può essere applicata anche per la trasmissione di segnali a larga banda, sia in ambiente domestico, sia in ambiente industriale.
Mi auguro che quanto prima comincino a essere disponibili apparati con queste caratteristiche, perché sarà così possibile fare un’iniezione di giovinezza in impianti già esistenti, che dispongono di telecamere di tecnologia IP, ma realizzate con architetture impiantistiche ormai obsolete.
Ai lettori offro in allegato la presentazione della norma in questione (pdf)
Adalberto Biasiotti
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