Un nuovo sistema per proteggere i beni culturali
Le dimensioni del paese e la quantità di manufatti presenti fanno sì che la Cina rappresenti, per i trafficanti di opere d’arte illecite, un mercato oltremodo attraente. Negli ultimi tempi, grazie a tecniche intelligenti di controllo dei bagagli e ad un accordo con gli Stati Uniti, la situazione sembra essere messa sotto stretto controllo.
All’aeroporto di Xi’an, in Cina, i doganieri hanno individuato una valigia, che veniva spedita all’estero e all’interno della quale i doganieri hanno ritrovato 672 reperti archeologici. Tali reperti includevano calici di vetro, specchi in bronzo, monete antiche e porcellane appartenenti al periodo compreso fra la dinastia Han (206 BC – 220 AD) e la dinastia Quing (1644- 1911).
Anche se i doganieri non hanno voluto illustrare alla stampa le metodologie usate per individuare, in mezzo a centinaia di bagagli, quelli che potevano meritare un controllo più approfondito, sembra che sia stato recentemente attivato un applicativo, basato su valutazioni di intelligenza artificiale che, ad esempio, mette a confronto il volume del bagaglio con il peso del bagaglio stesso.
L’elemento di riferimento è un bagaglio, all’interno del quale si possono trovare solo oggetti di abbigliamento, quindi relativamente leggeri e di grande volume, mentre l’applicativo si insospettisce, se il rapporto fra il volume interno del bagaglio ed il suo peso risulta piuttosto elevato, rispetto a parametri di riferimento. D’altro canto, in molti aeroporti non sono disponibili sofisticati sistemi radiogeni di controllo dei bagagli ed occorre quindi fare riferimento a strumenti di più semplice applicazione, come ad esempio una fotografia del bagaglio, che permette di calcolare il volume, ed una bilancia, che permette di calcolare il peso del bagaglio stesso.
Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
In alternativa, anche dove sono presenti apparati radiogeni, il fatto di poter selezionare quali bagagli debbano essere assoggettati a questo controllo, rispetto alla totalità dei bagagli in partenza, rappresenta un aspetto importantissimo, soprattutto quando gli apparati disponibili sono in numero relativamente limitato e il numero dei bagagli da controllare è molto elevato.
Risulta a chi scrive che questi nuovi strumenti di individuazione di possibili esportazioni illegittime potrebbero essere oltremodo attraenti in paesi con limitate risorse economiche, come quasi tutti i paesi africani.
Negli ultimi tempi, inoltre, il governo cinese pubblicato numerosi decreti, che limitano in modo significativo la possibilità di esportare reperti archeologici ed opere di artisti cinesi contemporanei, proprio perché ci si è resi conto che le precedenti disposizioni normative non tutelavano a sufficienza il patrimonio culturale della Cina. Non per nulla, da quando le nuove disposizioni sono entrate in vigore, nel 2022, più di 26.000 reperti sono stati individuati e bloccati ai confini.
Inoltre, il governo cinese ha stipulato un accordo con gli Stati Uniti per estendere il periodo di validità di un accordo governativo, che prevede il blocco all’ingresso negli Stati Uniti di reperti culturali cinesi salvo l’effettuazione di accurati controlli di legittimità.
Adalberto Biasiotti
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