Un nuovo rischio per i Beni Culturali: i selfie
La notizia è abbastanza recente e giunge dal museo nazionale di Madrid.
Una turista italiana, che stava visitando il museo, ha danneggiato un’opera d’arte, quando è inciampata, mentre cercava di scattarsi un selfie con l’opera d’arte sullo sfondo.
L’opera d’arte coinvolta e “il balletto” di Alberto Sanchez, 1933, ed è stata in parte danneggiata dalla turista, che si è aggrappata, mentre cadeva, all’opera d’arte, strappandone una parte.
Questa opera era esposta nella stessa sala in cui era esposta anche una delle più famose opere di Pablo Picasso, Guernica, e quindi il numero dei visitatori in questa sala è oltremodo elevato.
Al proposito, vale la pena ricordare che questa non è la prima volta che un’opera data è stata danneggiata da un visitatore, che si scattava un selfie. Nel 2020, per esempio, uno visitatore del museo di Canova in Possagno, in Italia, ha danneggiato un calco di una scultura del XIX secolo, rompendo due dita del piede della statua.
Passando l’Atlantico, nel 2017 un visitatore giapponese in un museo di Washington ha danneggiato una scultura, sempre mentre scattava selfie.
Sappiamo già tutti che in molte aree museali è proibito scattare fotografie per usi professionali, mentre in altrettanti musei viene consentito lo scatto di fotografie, con macchine fotografiche o cellulari, per uso personale dei visitatori.
Ovviamente, è sempre proibito l’utilizzo del flash e per non infastidire gli altri visitatori e per non arrecare potenziali danni fotocromatici alle opere esposte.
Che i selfie possano essere pericolosi per le persone lo sapevamo già, in quanto è sufficiente leggere i quotidiani per sentir parlare, ogni tanto, di sfortunati soggetti che cadono da un parapetto, inciampano su una roccia, cadono in un torrente e via dicendo, mentre si spostano, cercando la posizione migliore per scattare un selfie.
Finché lo sprovveduto scatto di selfie comporta un danno per il soggetto che si sta riprendendo, la situazione ci dispiace e porgiamo raccomandazioni di maggiore attenzione al soggetto coinvolto.
Quando però questo comportamento danneggia opere d’arte, che appartengono al patrimonio culturale dell’umanità, la faccenda ha un aspetto ulteriore negativo, che francamente risulta difficile da accettare.
La raccomandazione che porgiamo ai lettori, responsabili della protezione dei beni culturali, è di sensibilizzare tutti gli addetti alla sorveglianza, che operano nelle aree espositive, a diffidare i visitatori dallo scattare dei selfie o accertarsi che questa operazione avvenga a distanza di sicurezza dall’opera d’arte, che si vuole catturare insieme al proprio volto!
Adalberto Biasiotti
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