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Un nuovo problema per gli esperti di informatica: le targhe elettroniche

Un nuovo problema per gli esperti di informatica: le targhe elettroniche
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

05/12/2022

La California, prima al mondo, ha legalizzato l’utilizzo di targhe automobilistiche digitali, utilizzabili su ogni tipo di veicolo. Vediamo quali sono gli aspetti di security afferenti a questa innovativa soluzione.

Che la California sia da decenni all’avanguardia nello studio e nell’applicazione di soluzioni innovative, non solo nel trasporto terrestre, ma anche in altri campi, è un fatto noto.

 

Ha comunque colto in contropiede molti esperti di informatica il fatto che, pochi giorni fa, la California abbia portato a termine un programma pilota di utilizzo di targhe automobilistiche digitali, dando l’autorizzazione alla installazione su larga scala.

 

Il governatore della California ha infatti firmato una legge, che consente al dipartimento degli autoveicoli della California di autorizzare un soggetto fisico o giuridico ad utilizzare targhe elettroniche sugli autoveicoli.

 

Ad oggi, vi è una sola azienda che ha messo a punto questa soluzione e quindi si trova in una posizione di vantaggio, tanto che qualche esperto ha anche avanzato dei dubbi sulla legittimità di approvare una soluzione, che ad oggi rimane unica.


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Ad oggi sono la bellezza di 10.000 le targhe elettroniche, chiamate Rplates, che girano in California, durante il periodo sperimentale, che è iniziato nel 2017.

 

Queste targhe vengono fornite sia in versione con batteria incorporata, sia cablate, con allaccio alla alimentazione della vettura. La vita della batteria, secondo il produttore, è di cinque anni, in quanto il display digitale assorbe energia solamente se viene modificato.

 

Il periodo sperimentale ha permesso di verificare che le targhe funzionano correttamente anche in estremi di temperatura e possono addirittura essere equipaggiate con una antenna LTE, che permette di cambiare la targa, che appare sul display digitale, se l’autoveicolo è stato rubato.

 

Un aspetto, che decisamente può essere attraente per molti proprietari di queste targhe, è legato al fatto che essi possono rinnovare la validità di registrazione on-line, utilizzando una specifica app.

 

Parliamo di costi

Ad oggi, una versione della targa elettronica a batteria costa 20 $ al mese, per un minimo di 48 mesi. Per confrontare questi costi con quelli in vigore in Italia, occorre confrontarli con il costo di immatricolazione della autovettura, con rilascio della targa, da parte dell’ispettorato della motorizzazione civile.

 

E la sicurezza informatica?

Neanche a dirlo, appena si è diffusa la notizia del legittimo uso di queste targhe, alcuni esperti di informatica hanno cominciato a vedere se e come era possibile alterare, operando nelle vicinanze della targa, i codici della targa stessa.

 

Altri invece hanno cominciato a studiare la possibilità che queste targhe possano essere utilizzate per il tracciamento del veicolo. La legge approvata in California prevede che la possibilità di installare un servizio GPS sia soggetta a rigidi vincoli di controllo da parte delle autorità costituite. Ad esempio, è consentito l’utilizzo del tracciamento GPS, grazie alla targa elettronica, solo per automezzi destinati a servizi pubblici, come ad esempio la raccolta dei rifiuti.

 

In sintesi, si tratta indubbiamente di un approccio del tutto innovativo, e forse servirà ancora qualche tempo per verificare se gli apparenti pregi della soluzione possano essere talmente elevati, da compensare i dubbi, che molti esperti hanno già avanzato circa la sicurezza di questa soluzione tecnologica.

 

Adalberto Biasiotti





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