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Sicurezza della catena di rifornimento: avete tenuto conto del clima?
Il General Accountability Office, un prezioso ente federale americano, che svolge funzioni di corte dei conti e di auditor, nei confronti delle amministrazioni federali, ha messo in evidenza recentemente che un fenomeno, che sta assumendo un rilievo sempre più significativo, riguarda l’impatto che i problemi legati al clima possono avere sulla efficienza, efficacia e tempestività della catena dei rifornimenti.
Come accennavo durante un recente corso, una delle più grandi industrie dolciarie italiane non può lavorare, se non riceve regolari rifornimenti di cacao. Le navi che trasportano questo prodotto possono incontrare difficoltà nella traversata, oppure altri problemi, in qualche modo legati al clima, come ad esempio una grave siccità.
Quando poi sia opportuno che un professionista della security si occupi anche di questi problemi, lascio ai lettori decidere. Per quanto mi riguarda, non ho alcun dubbio che un esame di questi problemi rientri senz’altro nel compito complessivo affidato ad un professionista della security.
In questo contesto, un ente specializzato americano ha fatto presente che sono ben quattro gli argomenti, legati al clima, che possono avere un impatto significativo sulla catena dei rifornimenti.
Essi sono:
- l’impatto della registrazione e di regole legate al controllo del clima,
- l’impatto di accordi internazionali,
- le conseguenze indirette di regolamenti posti in atto o delle tendenze di mercato, come ad esempio una inferiore richiesta per prodotti che hanno un’emissione significativa di gas nocivi dell’atmosfera, e
- l’impatto fisico, come ad esempio modifiche nella disponibilità di acqua o addirittura problemi di siccità.
Ad esempio, una azienda produttrice di bevande, intervistata negli Stati Uniti, ha dichiarato che essa prevede delle notevoli difficoltà nella gestione della produzione, perché condizioni climatiche estreme possono ridurre la disponibilità di acqua o possono impattare sulle richieste del mercato.
Anche le azioni svolte da gruppi alternativi, che possono contestare i prodotti realizzati da una azienda, che si ritiene abbia un’elevata emissione di gas con effetto serra, possono avere un significativo impatto sulla produzione.
A seguito di questa indagine, il General accountability Office ha deciso che le aziende, nei loro rapporti aziendali agli azionisti, devono illustrare anche problemi legati a impatti climatici, perché solo così gli azionisti possono avere un quadro non solo di ciò che è accaduto nel passato, ma anche dei problemi che potrebbero porsi nell’immediato futuro.
Solo in questo modo il rapporto tra la aziende e gli azionisti sarà sufficientemente trasparente, in quanto prenderà in considerazione anche temi, fino ad oggi ritenuti di secondo piano e che invece stanno assumendo un rilievo sempre più significativo.
Caro professionista della security, l’azienda cui offri la tua assistenza potrebbe avere problemi del genere? Se sì, forse è il caso di attivarsi, in coordinamento con altre entità aziendali coinvolte.
Adalberto Biasiotti
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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