Non esistono barriere fisiche insuperabili
Nella progettazione di un sistema di sicurezza, la presenza di barriere fisiche, come cancelli, inferriate, vetri stratificati, casseforti ed altro rappresenta soltanto uno strumento in grado di rallentare l’attacco, ma non certo di impedirlo. Anche i più raffinati castelli medievali hanno dovuto cedere agli attacchi dei nemici, che avevano a disposizione tempo e risorse sufficienti.
Come i lettori ben sanno, la difesa da un attacco di malviventi è basata su una corretta applicazione dell’equazione delle difese. Tale equazione introduce un fattore temporale, legato al tempo necessario ai malviventi per superare le barriere fisiche. Questo tempo varia in funzione della competenza dei malviventi e della tipologia di strumenti di attacco.
Per una tipica cassaforte, un malvivente dotato di strumenti di attacco elettrici o termici può praticare un passo di mano nel giro di poco più di 40 minuti. Il tempo di ritardo nella penetrazione deve essere messo a frutto, grazie alla installazione di tempestivi sistemi di rivelazione di intrusione, che lanciano un allarme a distanza. Se l’impianto è ben progettato, le forze dell’ordine avrebbero, nel caso esemplificato, circa 40 minuti per giungere sul posto, prima che i malviventi abbiano potuto portare a termine l’attacco.
Ecco la ragione per la quale difese fisiche sempre più raffinate non impediscono l’attacco, ma mettono a disposizione delle forze di pronto intervento un maggior tempo per giungere sul posto.
I quotidiani hanno dato ampio risalto, poco tempo fa, ha un tentativo di scavalcamento di una delle più raffinate difese fisiche realizzate dall’uomo, vale a dire la barriera di scavalcamento installata nella piccola porzione di territorio africano, chiamata Ceuta e Melilla, occupata dalla Spagna. È questa l’unica porzione di territorio africano occupata da una nazione europea ed è quindi del tutto naturale che migliaia e migliaia di profughi e migranti economici cerchino di superare questa barriera, per entrare nell’unione europea.
Fotografia per gentile concessione di Ongayo - Opera propria, GFDL
Come è possibile rilevare dalla fotografia, la barriera è alta sei metri ed è stata concepita a doppio strato, con un percorso di pattugliamento interno che rende estremamente difficile lo scavalcamento, soprattutto a chi non dispone di strumentazioni particolari.
Può quindi essere motivo di stupore il fatto che centinaia di profughi e migranti siano riusciti a scavalcare la barriera, anche a prezzo di molti infortunati e feriti, durante ripetuti tentativi di attraversamento.
Queste considerazioni devono essere attentamente vagliate dalle nazioni che ritengono che un muro, o meglio una barriera in nastro metallico spinato e rete metallica, possa davvero costituire un efficiente sistema di protezione anti scavalcamento.
Oggi si stanno costruendo barriere similari in Serbia e in Ungheria e l’efficacia di queste barriere è ancora tutta da dimostrare. Se poi pensiamo che gli attaccanti, o meglio coloro che desiderano scavalcarle, non sono dotati di particolari attrezzature, ci si rende conto come il denaro speso per queste difese potrebbe non essere così ben investito, come si potrebbe inizialmente pensare.
Anche il muro che il nuovo presidente americano vuole costruire per separare gli Stati Uniti dal Messico, con un costo di costruzione estremamente elevato, non dico che lasci il tempo che trova, ma certamente non rappresenta una difesa invalicabile.
Le dozzine di tunnel sotterranei, che aggirano l’ostacolo, ne sono un esempio, esattamente come un simile esempio si ha nella striscia di Gaza, dove gli interventi degli israeliani lasciano il tempo che trovano, a fronte di centinaia di tunnel che vengono scavati con estrema frequenza.
Porto queste notizie all’attenzione dei lettori proprio perché, quando essi debbono progettare un sistema di difesa da ladri ed intrusi, prestino molta attenzione alle esperienze già maturate, cercando di scegliere le soluzioni che rappresentino un ragionevole compromesso tra costo ed efficacia, tenendo presente che un’efficacia assoluta non sarà comunque mai raggiungibile.
Adalberto Biasiotti
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