Linee guida per la protezione dei beni culturali ecclesiastici
La collega Paola Guidi ha pubblicato un volume dal titolo “Uomini e tecnologie per la protezione dei beni culturali”. È un prezioso volume, che esamina in modo approfondito questo specifico problema e in particolare dà conto dell’attività del comando carabinieri tutela patrimonio culturale e della Guardia di Finanza.
In quarant’anni, dal 1969 a 2009, ammonta più di 1 milione il cumulo di beni culturali, sottratti da chiese, musei ed abitazioni private. Più della metà dei beni sottratti sono stati recuperati grazie alla preziosa attività delle forze dell’ordine.
Lo studio ha messo anche in evidenza come purtroppo il furto di beni culturali venga facilitato non solo dalla mancanza di adeguate misure di prevenzione anticrimine, ma anche dal fatto che più di una volta sono proprio i soggetti incaricati di tutelare questi beni che li sottraggono.
In un convento francescano del Nord Italia sono stati indagati un prelato, due restauratori e due commercianti di opere d’arte, in relazione alla sottrazione di preziose opere custodite in questo convento.
Approfondimento della normativa ISO 11064 e altre norme per la progettazione delle sale di controllo, a cura di di Adalberto Biasiotti. |
In Campania, una banda di 27 persone è sotto indagine, da parte della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, con l’accusa di aver sottratto quadri, gioielli, candelabri addirittura porte, complete di telaio con patinatura in oro, e via dicendo, ivi comprese le reliquie di un santo.
A fronte di questa situazione, diventa fondamentale sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti sull’attuazione di misure di prevenzione e protezione dei beni culturali, custoditi in contesti ecclesiastici.
Ecco perché desidero sottoporre all’attenzione dei lettori un prezioso volumetto, riportato in allegato, che dà consigli tanto efficienti, quanto efficaci, per l’adozione di misure di protezione di questi beni.
Il testo è scritto in modo oltremodo comprensibile, anche per persone non specializzate nell’argomento, ed i consigli che vengono offerti sono di una incisività affatto particolare.
Mi permetto di segnalare ai lettori, fra le varie misure di sicurezza, quella che raccomanda di accertarsi che, al termine delle funzioni religiose, quando la Chiesa deve essere messa in sicurezza, il sacrestano effettui una accurata perlustrazione di tutta la Chiesa, in modo da accertarsi che nessuno si sia fatto richiudere all’interno, dopo la chiusura del portone principale. Come i lettori ben sanno, questo portone principale si apre e si chiude solo dall’interno ed ecco la ragione per cui chi si è fatto chiudere all’interno della Chiesa può facilmente uscire, nottetempo, con i reperti artistici rubati, senza incontrare ostacoli.
A ben leggere, questo volumetto è prezioso non solo per i responsabili della tutela del patrimonio culturale ecclesiastico, ma anche di molti altri cittadini, che vogliono meglio proteggere i propri beni.
Linee guida per la protezione dei beni culturali ecclesiastici (pdf)
Adalberto Biasiotti
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