L’affascinante storia di un mosaico romano ritrovato dopo 2000 anni
L’imperatore Caligola aveva fatto costruire due navi, ormeggiate nel lago di Nemi, vicino a Roma, sulle quali egli organizzava imponenti festini.
La “damnatio memoriae”, che colpì questo imperatore, alla sua morte, portò all’affondamento di queste navi che rimasero sul fondo del lago sino alla prima metà dello scorso secolo.
A questo punto le autorità culturali investirono somme ingentissime per recuperare queste navi, che vennero esposte in un museo appositamente allestito. Purtroppo, i reperti museali vennero bruciati dalle truppe naziste, che stavano abbandonando la zona.
Solo verso l’ultima metà del secolo scorso è stato possibile riallestire nuovamente il museo con copie in scala delle navi e con una ricca esposizione di reperti d’epoca.
Fra i preziosi reperti, scomparsi durante queste tristi vicende, si poneva in particolare evidenza un mosaico romano, che decorava una di queste navi.
Quando, nel 1944, le truppe tedesche bruciarono il museo, nessuna traccia rimase di questo prezioso mosaico.
Un esperto italiano su reperti archeologici ebbe a descrivere questo mosaico, che era stato recuperato dal fondo del lago negli anni 30 e sistemato nel già menzionato museo. Mentre quest’esperto italiano, a New York, stava firmando, in una libreria, copie di un suo volume dedicato a particolari mosaici, tra i quali era compreso anche il mosaico delle navi di Caligola, udì due visitatori, che si scambiavano alcune notizie in merito al fatto che uno di questi mosaici sembrava proprio identico a quello che un visitatore aveva nella propria abitazione.
È facile immaginare l’agitazione dell’autore, che cercò subito di approfondire queste notizie, scoprendo che in effetti la visitatrice, Elena, possedeva questo mosaico nel suo appartamento a Manhattan. La visitatrice era un commerciante d’arte e, intervistata dalle forze dell’ordine, dichiarò che lei e suo marito, un giornalista italiano, avevano acquistato il mosaico da una nobile famiglia italiana, nel 1960. Quando il mosaico arrivò a New York, la coppia lo trasformò in un tavolo da caffè.
L’indagini delle forze dell’ordine permisero di appurare che il mosaico era stato sottratto, probabilmente durante la seconda guerra mondiale.
Il mosaico è stato restituito all’Italia ed è oggi in mostra al museo delle navi romane in Nemi. Si sta adesso studiando la possibilità di realizzare una copia di questo mosaico, da consegnare alla coppia italo-americana, che ne entrò fortunosamente in possesso e che ha dato piena disponibilità alla restituzione di questo capolavoro all’Italia.
Raccomando a tutti i lettori di visitare questo museo, recentemente arricchito da questo capolavoro e che ancora una volta sottolinea il ruolo determinante dell’Italia nell’arricchimento del patrimonio dell’umanità.
Ulteriori informazioni sul sito museale sono reperibili a:
Museo delle navi romane di Nemi -
Via Diana - 00040 Nemi (RM)
Adalberto Biasiotti
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