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I passaporti digitali sono sempre più vicini

I passaporti digitali sono sempre più vicini
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

18/12/2023

A 40 anni dall’introduzione del passaporto leggibile da una macchina (quello attuale), sta per arrivare quello interamente digitale, chiamato DTC – Digital Travel Credential.

Il settore del trasporto aereo è il settore nel quale la necessità di utilizzare documenti identità analizzabili con affidabilità, rapidità e sicurezza è maggiormente sentita. Davanti a circa 4 miliardi di passeggeri aerei, previsti per il 2024, ci si rende ben conto del motivo per cui la ICAO- International civil aviation organization, sta lavorando a livello mondiale per lo sviluppo di nuove tecniche di identificazione dei passeggeri, che diano soddisfacenti garanzie di affidabilità e rapidità d’esame.

 

È in questo contesto che il passaporto che quasi tutti i lettori hanno, ufficialmente chiamato MRTD – machine readable travel document, potrà essere a breve sostituito da un nuovo documento digitale, chiamato DTC - digital travel credential.

 

Come il nome suggerisce, questo documento consente ai viaggiatori di archiviare una versione digitale ufficiale del proprio passaporto, nonché di altri documenti di viaggio, facendo riferimento a specifiche pubblicate da ICAO. Il DTC adotta una tecnica di riconoscimento facciale, con un predominio degli aspetti biometrici, rispetto agli aspetti fisici del documento, per facilitare la verifica dell’identità di un passeggero.

 

L’utilizzo del DCT offre inoltre numerosi vantaggi, ad esempio quando si devono riempire dei moduli di sbarco in paesi, dove vengono effettuati controlli accurati sui passeggeri in arrivo.


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Ad oggi, ICAO ha individuato tre tipi di DCT, che possono garantire una fluida transizione dall’attuale requisito di esibizione del passaporto cartaceo ad un futuro, dove lo smartphone potrà essere utilizzato come credenziale di viaggio.

 

La versione attualmente già messa a punto, il DCT-VC (Virtual Credential) è collegato al passaporto fisico del passeggero e ne rappresenta una copia digitale conforme. Prima di viaggiare, il passeggero può creare questo documento, estraendo i dati dal passaporto fisico. In molti casi, questi dati potranno essere archiviati sullo smartphone del viaggiatore.

 

Il grande vantaggio di questa architettura è che, quando il viaggiatore comincia a preparare il suo viaggio, operando da casa, può fornire tutti dati necessari per la conferma delle autorizzazioni di viaggio, mettendo a disposizione la copia digitale del suo passaporto.

 

Inoltre, questo approccio elimina i frequenti errori di trascrizione dei nomi e di altri dati tecnici del passaporto, proprio per il trasferimento digitale degli interi dati del passaporto stesso.

 

Con l’architettura in corso di sviluppo, i passeggeri dovranno ancora portare seco il passaporto fisico, ma la componente elettronica offrirà un secondo fattore di autentica e potrà permettere di rendere più rapido il transito ai terminali dei controlli di sicurezza.

 

Guardando ancora più lontano, l’obiettivo è quello di sostituire interamente il passaporto fisico con un passaporto interamente elettronico. Ad oggi, tuttavia, i problemi di affidabilità e sicurezza, che evidentemente sono richiesti da tutte le autorità nazionali di controllo dell’immigrazione, non sembrano essere pienamente soddisfatti.

 

Ad oggi sono più di 190 i paesi che già accettano un documento di viaggio, conforme alle specifiche ICAO. In Europa, la commissione europea sta al momento supportando due esperimenti sull’uso del DTC, per poterne garantire l’utilizzo libero all’interno dell’area Schengen.

 

Come appare evidente, alla base di un soddisfacente sistema di riconoscimento vi è un software di riconoscimento facciale di alta affidabilità, che possa offrire un’appropriata difesa contro possibili falsificazioni. Ad esempio, l’utilizzo di sistemi di riconoscimento facciale tridimensionale rappresenta un grande passo avanti su questa strada.

 

 

 Adalberto Biasiotti




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