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Adalberto Biasiotti
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Fulminazioni e continuità aziendale
Ormai già da tempo i responsabili della security si sono convinti, anche grazie all’influenza positiva esercitata dalla nuova edizione della norma UNI 10491, che le loro responsabilità sono ben maggiori, rispetto alla tradizionale attività di prevenzione del furto e della rapina. In realtà, ai professionisti della security di questo nuovo secolo è affidato l’incarico di garantire la continuità aziendale.
Una componente essenziale di questa attività è anche il controllo della catena dei rifornimenti, senza il quale probabilmente l’azienda non riuscirebbe a sopravvivere. Può sembrare insolito, in questo contesto, che un responsabile della sicurezza debba anche occuparsi di problemi legati alle fulminazioni. Per contro, è sufficiente meditare qualche istante sul tema, per rendersi conto che le fulminazioni possono colpire una nave, che sta trasportando rifornimenti, necessari per la continuità della produzione aziendale, oppure possono colpire l’azienda vera e propria, oppure possono compromettere iniziative pubbliche, in cui l’azienda è coinvolta.
Il fatto di avere a disposizione, su scala mondiale, un applicativo che permette di conoscere la storia passata dell’attività ceraunica in una particolare zona, dalla quale storia si possano trarre utili indicazioni per il futuro, rappresenta quindi un aspetto non trascurabile. Non dico che un responsabile della sicurezza tutti i giorni debba effettuare queste valutazioni, ma in coincidenza con attività critiche per la sopravvivenza aziendale non vi è dubbio che un quadro aggiornato della densità di fulmini, in una particolare area, possa essere oltremodo utile.
Non parlo poi di coloro che sono coinvolti in attività di protezione civile, di prevenzione di disastri e simili: per queste persone una aggiornata conoscenza della situazione meteorologica, di cui l’attività ceraunica fa parte, rappresenta un aspetto essenziale dell’attività.
La disponibilità di questi applicativi toglie un poco del mistero che ancora avvolge le fulminazioni, in quanto permette di affrontare il problema in modo scientifico.
La disponibilità di sistemi di rilevamento di fulmini su scala mondiale ha indubbiamente accresciuto le nostre conoscenze del fenomeno. Quando si hanno a disposizione informazioni afferenti a parecchi miliardi di scariche elettriche, rilevate in tutto il mondo, si ha indubbiamente a disposizione un ricco patrimonio, che permette di effettuare proiezioni accurate nel tempo e nello spazio.
L’acquisizione di informazioni
Una prima sorgente di informazioni è l’utilizzo di satelliti, che coprono perlopiù le regioni equatoriali e che hanno risoluzioni moderate e modeste capacità di individuazione delle scariche elettriche. Una seconda sorgente di informazione è data dalla installazione di sensori a terra, con campi di rilevazione che variano da qualche centinaio di kilometri fino alla 1500 kilometri, per reti a lunga distanza.
I dati forniti da queste due sorgenti non sono tra loro compatibili, ma negli ultimi anni il problema è stato risolto sviluppando una rete mondiale di sensori, con una capacità di rivelazione fino a 6000 kilometri di distanza.
La disponibilità di questi sensori permette anche di superare i problemi legati al differente approccio che diverse nazioni hanno, nei confronti di questi eventi, in quanto i confini nazionali possono essere facilmente superati.
Ad esempio, una buona conoscenza della distribuzione e frequenza delle scariche elettriche sulle rotte marittime può aiutare gli armatori a identificare percorsi, che espongono le loro navi da trasporto a minori rischi. Stessa considerazione può essere presentata per la definizione delle rotte aeree. La pianificazione di grandi eventi all’aperto, che oggi diventa sempre più incisiva, trae grandi benefici dalla disponibilità di queste informazioni.
Il fatto di poter seguire da vicino lo spostamento di un ciclone tropicale, con la possibilità di prevedere in modo accurato le aree in cui maggiormente si verificheranno scariche elettriche, rappresenta indubbiamente un vantaggio per l’intera popolazione coinvolta.
Ancora una volta, il vecchio detto che afferma “impara l’arte e mettila da parte”, si applica perfettamente a queste informazioni, di cui probabilmente il responsabile della sicurezza avrà solo occasionalmente bisogno, ma, quando ne avrà bisogno, sarà necessario che tali informazioni siano accurate ed aggiornate.
Questa mappa, a scala mondiale, illustra la densità di fulmini per kilometro quadrato nell’arco di tre anni. Uno speciale applicativo per la analisi di questi dati è messo a disposizione dei soggetti, interessati a questi critici dati.
Adalberto Biasiotti
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