Cosa è il dark Web
Il nome dark Web, che anche viene chiamato col nome dark net, è una porzione criptografata di Internet che non viene esaminata dai motori di ricerca. Si tratta di una sottosezione del cosiddetto deep Web. Le pagine di questi siti non possono essere trovate nei motori di ricerca.
In particolare le pagine del dark Web possono essere esaminate soltanto disponendo di uno speciale software, con la chiave di decriptazione, oltre a disporre di diritti di accesso e qualche elemento per conoscere dove si trova il contenuto cercato.
Anche se spesso quest’area del Web viene considerata al servizio di attività criminose, essa viene anche utilizzata da chi desidera proteggere i dati personali trattati per ragioni assolutamente legali, ad esempio per lo scambio di informazioni tecniche e commerciali fra la casa madre ed i suoi uffici periferici.
La protezione da accessi non desiderati avviene utilizzando un applicativo criptografico di tipo P2P – peer to peer - o usando una tecnologia TOR – The Onion Route.
Ovviamente questa connessione anonima può anche essere utilizzata per fini illeciti, tant’è vero che nel luglio del 2017 Europol ha gestito la chiusura di due grandi mercati neri, che operavano in questo contesto, avviando delle procedure per denunciare i soggetti individuati durante le indagini.
Oggi, non v’è dubbio che coloro che vendono droghe, pornografia ed armi utilizzano frequentemente questo mondo protetto.
Per poter accedere, un soggetto deve avere un contatto con un operatore sul dark Web, che fornisce le chiavi di accesso. Ben più difficili sono invece i forum chiusi, perlopiù in russo, sempre presenti sul dark Web. Per entrare in questi forum chiusi occorre superare numerosi ostacoli, addirittura fino al punto che un potenziale utente deve dimostrare di aver commesso un crimine!
Un altro problema legato a questi siti è l’uso frequente della lingua russa, e di parole in codice, conosciute solo dagli addetti ai lavori. Ad esempio l’espressione “potato” in Russia fa riferimento ai dati di carte di credito rubate.
Un altro utilizzo frequente è quello di prendere contatto con i titolari del trattamento di dati personali, che sono stati in qualche modo sottratti. In questo caso il contatto mira a ottenere un riscatto, a pena di rendere pubblici questi dati, mettendo in difficoltà il titolare, che deve avviare la procedura di notificazione all’autorità Garante per l’avvenuta violazione.
Esistono oggi dei sistemi di protezione per questo tipo di contatti illeciti, ma l’abilità dei malviventi è quasi pari, se non superiore all’abilità di coloro che mettono a punto tutore di difesa.
Regola principe, in questi casi, è un costante aggiornamento di tutte le difese aziendali.
Adalberto Biasiotti
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