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Attenti a investire in Bitcoin

Attenti a investire in Bitcoin
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

02/03/2018

Lo spazio che i mezzi di comunicazione di massa hanno dato a questa moneta elettronica ed anonima ha fatto passare forse in secondo piano i gravi problemi di sicurezza, ancora collegati all’utilizzo di questa moneta elettronica.

Chi scrive non ha investito nulla dei propri modesti beni in questa moneta, per tutta una serie di motivi, che si rafforzano sempre più, mano mano che questa moneta si diffonde sempre più.

È ben vero che il valore di questa moneta elettronica è passata da 3780 $ nel settembre del 2017 a più di 16.000 $ alla fine dell’anno.

 

Se quindi è vero che chi ha investito in questa moneta può aver realizzato grandi guadagni, occorre però essere certi che la moneta, nella quale si è investito, sia effettivamente disponibile e non sia stata sottratta.

 

Degli attaccanti sono recentemente riusciti a rubare la bellezza di più di 78 milioni di dollari, in questa moneta, attaccando un operatore del settore. Gli attaccanti, che si ritiene operino da fuori dell’unione europea, sono riusciti ad entrare nel sistema operativo dell’azienda il 7 dicembre 2017 alle ore 0,18 e hanno cominciato a asportare Bitcoin per tre ore e mezzo.

 

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Non si tratta tuttavia dell’ultima violazione in danno dei detentori di questa moneta; i ricercatori della sicurezza sono convintissimi che la tendenza all’incremento degli attacchi continuerà in questo anno. L’azienda danneggiata sta lavorando intensamente per cercare di recuperare il denaro sottratto, operando in collaborazione con le autorità di polizia locali ed internazionali, ma al momento non è stato recuperato alcunché. Le indagini hanno messo in evidenza che un computer di un dipendente è stato violato durante l’attacco e uno specialista di criminologia elettronica sta già lavorando su questo computer.

 

Una tipologia di attacco, che frequentemente stata già adottata contro queste categorie di aziende, è chiamata DDoS -distributed denial of service.

 

Un ricercatore specializzato ha messo in evidenza come gli attaccanti scelgano di preferenza aziende innovative, in cui probabilmente la attenzione ai problemi di sicurezza non è alzata allo stesso livello, cui si trova l’attenzione ai problemi di marketing.

 

Un elemento che favorisce gli attaccanti è l’anonimato di queste monete e quindi la capacità di riciclare quanto è stato sottratto con rischi relativamente modesti.

 

Ecco il motivo per cui coloro che investono in queste monete devono rendersi conto che i profitti possono essere estremamente elevati, ma che queste monete non sono magiche e possono essere sottratte esattamente come possono essere sottratte banconote e lingotti d’oro. Inoltre queste monete sono ancora più facili da riciclare, rispetto altri tipi di bottino.

 

Per queste ragioni occorre accertare la professionalità dei gestori e custodi di queste monete, ad esempio chiedendo se i loro sistemi operativi sono certificati secondo la serie normativa ISO 27000 o altre serie assimilate. La presenza di una certificazione di un istituto terzo rappresenta un ulteriore elemento di garanzia. Anche una buona copertura assicurativa contro il crimine elettronico potrebbe essere utile, ammesso che si trovi qualche compagnia disposta a garantire un rischio ancora così fumoso.

 

Purtroppo, ancora una volta, la prospettiva di facile guadagno fa dimenticare la necessità di garantire che questi guadagni siano effettivi e sufficientemente protetti.

 

Se i lettori desiderano investire in questa moneta anonima, almeno prendano le appropriate precauzioni!

 

 

Adalberto Biasiotti



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Rispondi Autore: Stefano Bocchino - likes: 0
02/03/2018 (09:29:13)
Sembra evidente che chi scrive l'articolo poco ne sa dell'argomento. Comunque basta non conservare il proprio portafoglio su siti Exchange e nessuno potrà MAI rubarceli.
Altro che ISO, basta un Wallet privato.
(con gli attacchi DDos non si ruba un bel niente, sono altri i metodi. Il più diffuso è il Phishing)

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