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I droni: un problema sempre più drammatico

I droni: un problema sempre più drammatico
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Security

09/10/2017

I lettori che seguono questo bollettino sanno che ormai da tempo ho dedicato la mia attenzione alle difficoltà di controllo dei droni, che possono essere utilizzati da sprovveduti o da terroristi. Ecco le ultime novità.


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Nel settembre del 2017 si è verificata una collisione fra un elicottero Black Hawk dell’esercito degli Stati Uniti e un drone, che uno sprovveduto stava pilotando sul cielo di New York.

Quasi ogni giorno giungono notizie, da tutto il mondo, di incidenti simili, che coinvolgono collisioni fra droni ed aeroplani e temo proprio che ormai manchi poco alla diffusione della notizia di una collisione, che possa portare a perdite di vita umane.

 

Il numero di incidenti che coinvolgono droni e velivoli è cresciuto in maniera esponenziale.

Oltre all’incidente segnalato in precedenza, altri incidenti hanno coinvolto elicotteri Apache e Puma nel Regno Unito, si sono verificati numerosi incidenti a Melbourne, in Australia e dei droni hanno interferito con le traiettorie di volo di aerei antincendio, che stavano operando nello spegnimento di un incendio in California.

Altre notizie giungono da Gatwick, da Dubai ed altri aeroporti.

L’incidente che ha coinvolto un elicottero dell’esercito degli Stati Uniti si è verificato il 22 settembre 2017. A seguito di questa collisione, l’elicottero dell’esercito ha dovuto eseguire un atterraggio di emergenza e le autorità stanno indagando sull’accaduto.

 

Una rivista specializzata australiana ha recentemente pubblicato un’intervista ad un senatore australiano, che è stato per 20 anni un investigatore in incidenti aerei. Egli ha dichiarato che, a suo avviso, questa è una catastrofe che sta per avvenire.

 

Non posso che essere pienamente d’accordo con questa valutazione, fatto da persona di tale spessore, in quanto ad oggi, checché dica il capo della polizia Gabrielli circa l’esistenza di sistemi di neutralizzazione dei droni, in realtà non è disponibile alcun sistema realmente efficace.

Sono per la verità disponibili dei sistemi in grado di individuare la presenza dei droni, ma dalla individuazione della presenza alla neutralizzazione ci corre un bel po’.

 

Ricordo ai lettori che ad oggi la strategia più efficace, già sperimentata sul campo, è quella messa a punto dalla polizia olandese, che ha addestrato dei falchi, in grado di avvicinarsi dall’alto sul drone, afferrarlo con gli artigli e depositarlo a terra.

 

È stata adesso presentato un nuovo sistema, che però deve ancora dimostrare la sua efficienza ed efficacia, che permette non solo di individuare la presenza del drone, ma anche la ubicazione del pilota.

 

Il sistema utilizza dei rivelatori passivi di tipo radio, acustici, termici e ottici, per individuare con estrema accuratezza la posizione del drone e del pilota. Il dispositivo è anche dotato di un disturbatore, jammer, che però, come più volte è stato dichiarato dagli esperti, lascia il tempo che trova, se il drone è dotato di un dispositivo di tracking o di spostamento autonomo secondo un percorso programmato, in base alle coordinate GPS.

 

Infine, chi propone questo nuovo sistema di neutralizzazione dei droni mette a disposizione una sorta di fucile, vedi fotografia, che è in grado di inviare un’onda radio particolarmente intensa, specificamente diretta al drone.

 

Chi propone questa soluzione si guarda bene dal precisare se o meno questo disturbatore, in forma di fucile, sia in grado di impedire anche la ricezione dei segnali GPS, che potrebbe essere l’unica vera soluzione capace di mettere sotto controllo il drone. Come più volte ricordato, è molto difficile bloccare la ricezione di segnali GPS in quanto tali segnali provengono dai satelliti orbitanti, mentre il segnale di disturbo arriva dal basso. Diventa quindi difficile interferire con le antenne riceventi del dispositivo GPS.

 

Ad avviso di chi scrive, ad oggi il problema è grave, potrà nel tempo diventare sempre più grave e, purtroppo, ad oggi strumenti efficienti ed efficaci di neutralizzazione non sono ancora disponibili.

 

 

Adalberto Biasiotti



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Rispondi Autore: Nicola Angelini - likes: 0
10/10/2017 (10:58:15)
Se è pur vero che in alcuni Paesi, in cui la regolamentazione del volo dei droni è più liberista della nostra, si sono verifcati incidenti, è altrattando vero che demonizzare questi utilissimi oggetti potrà solo portare alla loro scomparsa con un danno economico per tutti, anche di coloro che li vorrebbero lasciare a terra.
Così come un'auto o un furgone possono oggi essere utilizzati per compiere attentati (lo dimostra la realtà purtroppo), altrettanto può accadere con un drone; nessno però ad oggi ha bandito l'utilizzo degli autoveicoli, comprendendone l'utilità generale.
ENAC in Italia ha già stretto il cappio intorno al collo degli utilizzatori, peraltro senza valutare attentamente la variabile massa dell'APR, chiudere ancora di più le chance di sviluppo di questi ogetti volanti, dal bassissimo costo e dalla grande utilità, è a mio avviso un grave errore che farà perdere terreno all'Italia dl punto di vista tecnico e dello sviluppo, in un "mondo" già tecnicamente governato dai prodotti Cinesi. I Droni sono utili in topografia, agricoltura, protezione civile, difesa, ... lasciamo che la tecnologia si muova e ci fornisca oggetti sempre più performanti e dalla massa contenuta... controlliamo invece meglio i droni strategici, quelli da 15 Kg in su, la cui massa e il payload potrebbero vramente creare un pericolo.

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